È iniziato oggi alla Camera l’esame in Aula della proposta di legge a prima firma Andrea Quartini (M5S), contenente misure organiche su finanziamento, personale, digitalizzazione e governance del Servizio sanitario nazionale. La XII Commissione Affari sociali ha conferito il mandato al relatore a riferire in senso contrario.
Durante l’ultima seduta della XII Commissione la scorsa settimana Luciano Ciocchetti (FdI) ha chiarito che il testo del ddl è stato trasmesso alle Commissioni consultive, ricevendo pareri contrari da cinque Commissioni (Giustizia, Finanze, Trasporti, Attività produttive, Lavoro), un parere favorevole dalla I Commissione (Affari costituzionali), mentre la Bilancio ha chiesto una relazione tecnica. Proprio quest’ultima ha ricevuto nei giorni scorsi la relazione del Ministero della Salute e il parere della Ragioneria generale dello Stato, che ha evidenziato l’assenza di una precisa quantificazione degli oneri e la carenza di coperture finanziarie, giudicando il testo non proseguibile.
Il relatore Francesco Maria Ciancitto (FdI) ha sottolineato come le criticità già evidenziate in sede di discussione siano state pienamente confermate dalla Ragioneria dello Stato, e ha proposto di non proseguire l’esame, invitando il primo firmatario Quartini a ritirare il ddl. In caso contrario, ha chiesto che la Commissione si esprimesse per un mandato contrario.
Dopo la votazione, il presidente Ciocchetti ha comunicato l’assegnazione del mandato contrario al relatore Ciancitto e la nomina di Quartini come relatore di minoranza. La Commissione ha anche chiesto l’autorizzazione a riferire oralmente in Aula.
Il provvedimento, composto da 12 articoli, propone una riforma organica del Servizio sanitario nazionale (SSN) con misure volte a:
Finanziamento: fissare, dal 2024, un’incidenza minima dell’8% del PIL per la spesa sanitaria e un incremento annuale pari al doppio dell’inflazione, anche in caso di calo del PIL.
Lea e appropriatezza: aggiornamento e finanziamento dei livelli essenziali di assistenza, eliminazione delle prestazioni obsolete e revisione dei criteri di monitoraggio.
Personale: nuova metodologia per la determinazione del fabbisogno, aumento delle risorse per il personale sanitario e potenziamento dell’assistenza territoriale con fondi incrementali fino a un miliardo annuo dal 2026.
Sanità integrativa: limitazione delle prestazioni coperte, divieto di lucro e pubblicità ingannevole, con trasparenza obbligatoria su bilanci e agevolazioni fiscali.
Accreditamenti: revisione delle regole per autorizzazione e contratti, con controlli ispettivi rafforzati e requisiti uniformi.
Liste d’attesa: gestione informatizzata unica e regionale delle agende, divieto di doppie liste, e nuovi requisiti per l’attività libero-professionale.
Ricerca e digitalizzazione: aumento delle risorse per la ricerca sanitaria e piena attuazione del fascicolo sanitario elettronico, con integrazione di sistemi di telemedicina.
Emergenza-urgenza: ridefinizione del modello 118, con dotazioni organiche e formazione adeguate.
Copertura: prevista una revisione della spesa pubblica per garantire risparmi di 4 miliardi annui dal 2025 al 2030, con clausola di salvaguardia fiscale in caso di mancata attuazione.