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Chiusura Opg. Il Governo si “arrende”. Fadda: “Anche le Regioni più efficienti difficilmente rispetteranno i tempi"


Per il superamento degli Opg, fissato per aprile 2014, sono necessari una serie di passaggi complessi su cui tutte le parti coinvolte, Ministeri e Regioni, sono fortemente in ritardo. Per questo motivo, ha spiegato il sottosegretario Fadda, in Senato, è necessario da parte degli attori coinvolti un impegno maggiore. 

04 OTT - Presentazione da parte delle Regioni dei programmi destinati alla realizzazione delle strutture e alla individuazione dei percorsi terapeutico-riabilitativi; esame e approvazione dei medesimi da parte del Ministero; emanazione dei decreti e trasferimento delle risorse alle Regioni con decreto del Ministero della Salute, di concerto col Ministero dell’Economia e delle Finanze; avvio delle procedure per l’assegnazione degli incarichi di progettazione da parte di regioni e ASL; approvazione dei progetti da parte delle amministrazioni locali e successivo avvio delle procedure per l’indizione delle gare, che in molti casi per l’importo elevato saranno sottoposte alla normativa comunitaria; collaudo delle strutture realizzate e relativi accreditamenti da parte di regioni e enti locali.
 
Questa la road map relativa al superamento degli Opg illustrata ieri in Commissione Igiene e Sanità del Senato dal sottosegretario Paolo Fadda rispondendo ad un’interrogazione che nel corso del suo intervento ha sottolineato come purtroppo “anche per le Regioni più efficienti sarà quasi impossibile rispettare il termine previsto dalla norma”.
 
Comunque “il ministero della Salute e il ministero della Giustizia, entro il 30 novembre 2013, dovranno trasmettere apposita relazione al Parlamento, che dovrà indicare lo stato di attuazione dei programmi regionali relativi al superamento degli Opg e in particolare il grado di effettiva presa in carico dei malati da parte dei Dipartimenti di salute mentale e del conseguente avvio dei programmi di cura e di reinserimento sociale. Nella predetta relazione i Ministeri si impegnano a indicare i tempi che saranno necessari per porre fine alle procedure che rendono possibile la chiusura degli Opg. Per raggiungere tale obiettivo è stato già convocato un incontro con gli assessori regionali alla salute, per un confronto serio e approfondito e la sottoscrizione di un impegno condiviso con l’indicazione dei tempi necessari per evitare il rischio di ulteriori ritardi”.
 
“Nella stessa occasione – ha aggiunto Fadda – verranno programmati una serie di incontri a livello regionale e interregionale, perché ritengo che questa sfida non possa essere vinta se non interviene un coinvolgimento con tutti gli attori istituzionali sia a livello locale che centrale. Infatti è necessaria una nuova percezione culturale della salute mentale penitenziaria come incrocio di complesse problematiche fondamentali per il rispetto della dignità umana di molti internati e detenuti italiani”.
 
Comunque i lavori tra Ministero e regioni stanno andando avanti. Nel periodo maggio-luglio 2013 su richiesta delle regioni, si sono svolti una serie di incontri di approfondimento sulla problematica.
In conclusione, il sottosegretario, riconosce che si sono accumulati ritardi e che “in prospettiva, attesa la eccezionalità e la drammaticità delle condizioni in cui versano i pazienti ristretti, per recuperare appaiono necessari impegni stringenti da parte delle istituzioni centrali e locali”.
 
In conclusione la Commissione Igiene e Sanità ha deciso di effettuare una serie di ulteriori approfondimenti in tema di Opg e, più in generale, di sanità penitenziaria.

04 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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