Spending Review. Surico (Cic): “Non servono altre leggi, vanno attuate quelle esistenti”
Per il presidente del Collegio dei Chirurghi italiani non serve una nuova Spending Review, ma vanno attuati gli interventi già previsti in passato, come la soppressione di alcune strutture complesse, la riconversione dei piccoli ospedali e la razionalizzazione dei punti nascita, prevista dal 2010.
22 NOV - Alla luce delle recenti dichiarazioni del Commissario Cottarelli sulle intenzioni del Governo di effettuare i tagli in modo mirato, analizzando le criticità comparto per comparto e superando la logica delle riduzioni lineari, il Collegio Italiano dei Chirurghi (Cic) chiede di attuare la legge sulla Spending Review in sanità “così come era stata originariamente formulata, in particolar modo su alcuni punti”.
“La legge infatti – spiega una nota del presidente Cic,
Nicola Surico - prevedeva, tra gli altri provvedimenti, la soppressione di un certo numero di strutture complesse e la chiusura dei piccoli ospedali con la loro successiva riconversione in posti per malati cronici o lungo degenti. Inoltre, anche la legge sulla razionalizzazione dei piccoli punti nascita è rimasta inattuata a tre anni dal decreto del dicembre 2010”.
Provvedimenti rimasti inattuati forse anche a causa “delle resistenze esistenti a livello locale e regionale di Direzioni Generali. Tutto ciò impedisce di portare avanti la Spending Review in maniera ragionata e mirata, intervenendo sui costi inutili”, osserva Surico. Che anche in relazione al contenzioso medico legale, chiede “ancora una volta” chiede di essere ricevuto per un’audizione sui diversi progetti di legge che andranno in discussione alla Camera a gennaio. Infatti, i Chirurghi, che sono i più direttamente interessati, hanno da sempre manifestato e ribadiscono la loro disponibilità a sedere ad un tavolo di lavoro con le Istituzioni al fine di dare il proprio contributo con delle proposte inerenti i progetti di legge presentati”.
Il Collegio infine ha espresso pieno sostegno alla protesta della Acoi e della Società Lombarda di Chirurgia, che durante il recentissimo vertice congiunto hanno attaccato l’autoassicurazione degli ospedali. “Anche il Collegio sottolinea che stanziare una somma da parte dell'ente per far fronte ad eventuali risarcimenti non offre ai medici le stesse garanzie della polizza. Pertanto le strutture devono essere assicurate secondo le proposte di legge presentate alla Camera; e così come la legge impone al medico di assicurarsi e di mostrare la polizza al paziente – conclude Surico - , allo stesso modo anche gli ospedali devono mostrare a tutti gli utenti le proprie polizze assicurative”.
22 novembre 2013
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