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Ciao 2013/14. Lala (Sumai): “Nostre aspettative deluse”

di Lucia Conti

Per il segretario degli specialisti ambulatoriali il bilancio dell’ultimo anno per la sanità “è negativo” anche perché dopo il biennio 2011-2012 fatto solo di tagli ci si aspettava di più mentre tra Patto per la Salute e rinnovo convenzioni è ancora tutto fermo.

08 GEN - Delusione. Questo il sentimento del segretario nazionale del Sumai-Assoprof Roberto Lala rispetto al 2013 sanitario. Molti i nodi da sciogliere per Lala, a partire dal rinnovo delle convenzioni e dalla stipula del Patto per la Salute ”che dev’essere uno strumento forte di programmazione e finalizzazione degli obiettivi su cui tutto il ‘Pianeta sanità’ dovrà focalizzarsi”. E poi sulla possibilità di andare alle urne quest’anno: “Senza una nuova legge elettorale sarebbe un errore”.
 
Dottor Lala, che bilancio si sente di fare per il 2013 della sanità?
Glielo dico subito, siamo molto delusi. C’erano molte aspettative rispetto all’anno appena trascorso dopo un biennio 2011-2012 fatto solo di tagli lineari che hanno creato danni e disagi a cittadini e operatori senza riprogrammare nulla. Penso per esempio al rinnovo delle convenzioni il cui termine per l’intesa è scaduto otto mesi fa. Un ritardo che noi consideriamo inaccettabile e che sta avendo un duplice effetto: da un lato si posticipa ancora l’avvio di un serio piano di riorganizzazione delle cure primarie e dall’altro sta generando nella categoria incertezze e dubbi sul futuro, senza dimenticare come in questa ‘terra di nessuno’ la frammentazione del sistema si va pericolosamente rafforzando. C’è poi anche il tema dell’obbligo dell’assicurazione professionale, che è stato anch’esso prorogato senza che però in questi mesi si lavorasse per una soluzione. E se a questi sommiamo il disagio dei giovani e il blocco del turnover che affligge mezza Italia il quadro a tinte fosche è dipinto. Se quindi il bilancio è negativo va in ogni caso rimarcata la battaglia del Ministro Lorenzin a difesa del Fondo sanitario che ha scongiurato altri tagli draconiani. Ma, ripeto le nostre aspettative sono state tradite.
 
E per il 2014? Si aspetta un salto di qualità?
I nodi da sciogliere sono plurimi a partire da quelli che le dicevo prima. Ma quello più urgente riguarda il Patto per la Salute che dev’essere uno strumento forte di programmazione e finalizzazione degli obiettivi su cui tutto il ‘Pianeta sanità’ dovrà focalizzarsi. Sul tema ci aspettiamo un coinvolgimento pieno della categoria che fino ad oggi non c’è stato, ma soprattutto non vogliamo più assistere ad annunci spot che creano solo incertezze senza costrutto. In questo senso c’è poi la necessità di rivedere i rapporti tra lo Stato e le Regioni. In questi anni di forte contrapposizione politica e crisi economica il sistema così com’è ha denunciato tutti i suoi limiti e contraddizioni. Serve una riforma seria che inietti ‘vitamine’ di equità e universalismo al nostro Ssn. Siamo al paradosso: tutti hanno responsabilità ma mai nessuno se le assume con il risultato che la ventata riformatrice si è ingessata e avvitata su se stessa e ognuno, in barba agli annunci di facciata, persegue la sua rotta in base ai propri interessi. Un Paese serio, a prescindere dal proprio sistema politico, non marcia in questo modo.
 
Ritiene che il governo Letta debba proseguire il suo lavoro o auspica un immediato ritorno al voto?
Il tema com’è ovvio è delicato e guardando alla politica italiana anche molto fluido e mutevole a seconda dei giorni. Ma è chiaro che senza una riforma elettorale condivisa andare alle urne ora sarebbe un errore imperdonabile per un Paese che a fatica sta uscendo dal reparto di rianimazione.
 
Lucia Conti

08 gennaio 2014
© Riproduzione riservata

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