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Droghe leggere. Lorenzin: "Contraria a liberalizzazione". E su stamina "Sono preoccupata anche per aspetti giudiziari"

di Giovanni Rodriquez

Così il ministro della Salute intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio 1. Per Lorenzin si tratterebbe di un messaggio destabilizzante che "rischia di far sottovalutare il problema, soprattutto da parte dei più giovani". Sul caso stamina: "Voglio sia fatta chiarezza sia dal punto di vista giudiziario che sanitario"

09 GEN - "Sono assolutamente contraria alla legalizzazione delle droghe leggere. Una scelta che porterebbe danni culturali e sanitari". Così questa mattina il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta nel dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere a Prima di tutti, il programma in onda su Radio 1. Quello delle droghe leggere è un tema che si è infiammato in questi giorni, dopo le aperture sia da parte dell'assessore regionale lombardo della Lega Nord Gianni Fava, che ha incassato anche l'appoggio del vicecapogruppo alla Camera del suo partito, Gianluca Pini, sia dall'assessore alla sanità ligure Claudio Montaldo che ha parlato di un "fallimento" delle logiche proibizioniste. Mentre i partiti si spaccano sul tema, il senatore Pd, Luigi Manconi, si è messo in moto presentando un Disegno di legge con l'obiettivo di depenalizzare l'uso personale di queste sostanze.
 
Oggi il ministro Lorenzin, prendendo posizione, ha spiegato che "uno dei temi che viene evidenziato è quello di trarre benefici economici dalla commercializzazione delle droghe leggere, come ad esempio hanno fatto in Olanda, con la commercializzazione della marijuana e creando di fatto un turismo internazionale della marijuana. Tutto questo ottenendo due risultati: primo i danni estremi per la salute dei cittadini, e secondo l'affermazione di una cultura della normalizzazione dell'uso di sostanze psicotrope, che continua a produrre in Italia, in Europa e nel mondo danni enormi, molto più gravi di quelli legati all'uso di una singola sostanza".
 
Di dipendenze per Lorenzin "si parla troppo poco". "Come facciamo a parlare di liberalizzazione - ha detto il ministro - se i numeri indicano una diffusione sempre maggiore fra i giovanissimi di uso di sostanze, non solo marijuana, hashish, ecstasy, cocaina, ma purtroppo anche il ritorno dell'eroina, oppiacei, cocktail, sostanze legate all'alcol". Questi per il ministro sono "messaggi negativi anche sul piano culturale, destabilizzanti. Rischiamo di far passare, riprodotta come un mantra, un' idea di sottovalutazione del problema, come accaduto negli ultimi 30 anni. Ed è un messaggio che di fatto aiuta il consumo, deresponsabilizzando sull'uso di queste sostanze. E' un danno per i giovanissimi e anche per gli adulti".

Tornando poi a parlare del caso Stamina, Lorenzin ha detto: "Io credo che il lavoro del Senato sulla questione Stamina sia molto importante. Questa è una vicenda che il Paese si porta appresso da molto tempo, sono ormai 3 anni. Noi abbiamo lavorato con il massimo rigore e la massima serietà, soprattutto nel rispetto delle famiglie. Mi preoccupano moltissimo i risvolti giudiziari: ogni giorno emergono elementi inquietanti e uso questo aggettivo perchè sto parlando da ministro, altrimenti utilizzerei altri aggettivi. Vogliamo assolutamente che sia faccia chiarezza, sia dal punto di vista giudiziario, e questo è un diritto per tutti, sia dal punto di vista sanitario, accertare quello che è accaduto, quello che sta accadendo ai pazienti".
 
"Noi - ha proseguito il ministro - avevamo già istituito un comitato scientifico che aveva bocciato Stamina, decidendo che il metodo che ci avevano consegnato non aveva alcuna valenza scientifica e che è pericoloso per i pazienti. Dopodichè, è stato fatto un ricorso al Tar, Stamina Foundation ha vinto questo ricorso e ci stiamo attenendo alla legge istituendo un nuovo Comitato che dovra' dare una nuova valutazione. Voglio dire con chiarezza alle famiglie e ai pazienti che non sono sole, ho messo a disposizione, come ministero, a queste famiglie la possibilita' di ricorrere a cure alternative, palliative, quindi le famiglie non sono sole".
 
"Questa vicenda però - ha concluso Lorenzin - ci deve essere di monito. Non dobbiamo dimenticare il valore del metodo scientifico, che non ha nulla a che vedere con la ricerca del consenso politico, ma è un valore assoluto. Troppi parlano di cose che non conoscono". 

09 gennaio 2014
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