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PD. Istituito gruppo di lavoro sanità nazionale. Intervista al coordinatore Gelli: “Saremo da pungolo al governo”


Responsabilità professionale, riforma Titolo V, spending review, ruolo delle professioni sanitarie, universalità del Ssn. Queste alcune priorità individuate e su cui il tavolo di lavoro sanità del Pd, guidato dal deputato Federico Gelli, comincerà a lavorare sin da subito per stimolare l’azione del governo sulle tematiche della salute. 

06 MAR - Federico Gelli, medico, deputato del Pd, componente della commissione Affari Sociali della Camera con alle spalle una lunga esperienza di amministratore pubblico in regione Toscana è stato messo a capo del gruppo di lavoro sanità nazionale istituito ieri dal Partito Democratico.
 “Si tratta – ci spiega lo stesso Gelli – di una cabina di regia sanità del Pd. I componenti per il momento sono i deputati e senatori del partito che si occupano di sanità. A convocare l’incontro è stato il responsabile welfare Pd Davide Faraone”.
 
“Questo primo gruppo – aggiunge Gelli – sarà integrato con i referenti sanità Pd delle regioni. Sappiamo bene infatti, il valore delle regioni, conosciamo il valore del titolo V e il ruolo che hanno le autonomie nei ruoli organizzativi e nelle scelte. Avrebbe poco senso discutere solo a livello parlamentare centrale, senza coinvolgere i territori”.
 
Gelli poi spiega che è sua intenzione “preparare un momento di confronto con i mondi esterni al partito che si occupano di sanità come gli ordini professionali, la associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e le società scientifiche. Vogliamo insomma riorganizzare il settore sanità del Pd per rielaborare progetti, proposte, che da una parte devono servire a uniformare il lavoro svolto nelle commissioni e dall’altro incalzare il Governo su alcune priorità che individueremo nel corso delle prossime settimane”.
 
Tra i temi da mettere nell'agenda individuati nell’incontro preliminare di ieri sicuramente “il rischio clinico, il ruolo delle professioni sanitarie, l’universalità del SSN e soprattutto la necessità di un lavoro integrato col territorio”. In più c’è tutta la partita legata alla spending review e il lavoro portato avanti da Carlo Cottarelli “noi – afferma su questo punto Gelli – vorremmo dare il nostro contributo al governo perché sulla sanità pubblica non si può scherzare c’è bisogno di un percorso condiviso. Quindi ci interessa capire come garantiamo il finanziamento per i prossimi anni e soprattutto dove possiamo intervenire per migliorare la spesa e per riqualificare i servizi”.
 
Altro tema individuato e definito ‘caldo’ è “la modifica del Titolo V con le problematiche di legislazione concorrente. A partire dal ruolo delle regioni. In questo senso – per Gelli – il momento è maturo per comprendere che è necessario ripensare anche le funzioni del Ministero perché sinceramente le competenze e la capacità di intervento della Salute è insufficiente per venire incontro a tanti problemi che le regioni hanno avuto. A partire dai piani di rientro fino ad arrivare alla capacità di formulare proposte omogenee sul territorio”.
 
Sarà dunque una struttura il cui scopo, le cui competenze cercheranno di stimolare il lavoro fatto dall’esecutivo. In particolare, la valutazione che dà Gelli dell’attività svolta fin qui da Beatrice Lorenzin è “positiva, siamo all’interno di una stessa maggioranza quindi non posso non sostenere le politiche del ministro. Voglio però dire che incalzeremo Lorenzin su alcune priorità come l’introduzione di principi di innovazione organizzativa e tecnologica nel sistema pubblico perché se non cambiamo il modello organizzativo del Paese si corre il rischio di utilizzare male le risorse che saranno sempre più limitate anche se garantite per i prossimi anni”.
 
“Non faremo sconti a Lorenzin – garantisce Gelli – ma faremo un lavoro importante di pungolo, quando ci sarà da condividere, condivideremo con lei le scelte più importanti ma il nostro ruolo, come partito, è rilanciare le proposte, le idee che sono nel nostro Dna, un sostegno leale ma anche costruttivo”.

Le parlamentari democratiche Maria Amato e Vittoria D’Incecco, entrambe medici, e coinvolte nel gruppo di lavoro in una nota si dicono “soddisfatte dell’incarico ricevuto dai vertici del Partito, avendo molto a cuore il benessere e la salute del cittadino”.
 “La scelta di una delega specifica sulla Sanità – aggiungono –, voluta da Davide Faraone, referente per il Welfare della Segreteria Nazionale, conferma il ruolo nodale delle problematiche della salute nelle politiche del PD, quelle dirette sul sistema sanitario e le ricadute etiche ed economiche che determinano sull'intero sistema paese”.
 
Stefano Simoni

06 marzo 2014
© Riproduzione riservata

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