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Stati Generali della Salute. La SItI: “Su prevenzione no a un Paese a due velocità”


Per il presidente Conversano “non è più concepibile” che vi siano Regioni con coperture vaccinali del 90% e altre ferme al 40%. Lo stesso vale per gli screening. Appello per potenziare ovunque la prevenzione, che è “un tema cruciale nelle politiche sanitarie anche per la sostenibilità del Ssn”.

10 APR - “La prevenzione rappresenta un tema cruciale nelle politiche sanitarie italiane anche per la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Ed è necessario un maggior coinvolgimento di tutti quei professionisti - docenti di igiene e operatori dei dipartimenti di prevenzione delle Asl - che ogni giorni si occupano con diverse competenze di prevenzione. Il nostro coinvolgimento deve partire dall’elaborazione di documenti fondamentali come il Pano Nazionale della Prevenzione (PNP)”. E’ quanto ha detto il presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica SItI, Michele Conversano, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante una tavola rotonda sul tema della prevenzione tenutasi in occasione degli Stati Generali della Salute, la manifestazione del ministero della Salute appena conclusa a Roma.

Alla kermesse Conversano ha portato la voce degli igienisti italiani impegnati nei diversi settori della prevenzione. “Non è più concepibile - ha affermato il Presidente della SItI - che esista una prevenzione a macchia di leopardo con regioni che hanno coperture vaccinali del 90 per cento per prevenire alcune patologie e altre che per contrastare le stesse malattie si fermano al 40 per cento dei destinatari. Ciò significa che la rete non sempre funziona e va ottimizzata con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati: istituzioni, medici, operatori e famiglie”.

Prevenzione non vuol dire solo politiche vaccinali, ma anche diagnosi precoce. “Per un Paese civile - ha spiegato Conversano - la diffusione capillare degli screening alla popolazione è innanzitutto un dovere etico. Anche in questo campo le campagne di prevenzione andrebbero rese più omogenee. Occorre garantire a tutti - ha concluso il Presidente della SItI - le stesse opportunità in campo diagnostico per rendere effettivo e non solo sulla carta il diritto alla salute”.

10 aprile 2014
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