Stamina. Lorenzin: “Sconcerto e preoccupazione per nomina di Andolina”
Così la ministra della Salute durante il seguito della sua audizione in Senato sul caso stamina. Lorenzin ha spiegato la sua preoccupazione “non solo perché Andolina è sottoposto a un'indagine per gravi reati anche associativi collegate al metodo Stamina ma perché non penso che questo fosse lo scopo della norma vigente in materia”.
11 GIU - Oggi la ministra della Salute,
Beatrice Lorenzin, è stata ascoltata dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato per concludere la sua audizione sul Caso Stamina. Lorenzin, dopo aver brevemente riepilogato quanto già detto a fine marzo, nel corso della prima audizione, ha aggiornato i componenti della Commissione su quanto sta facendo il ministero. In particolare ha riferito che “Ieri si è svolto il primo incontro tra il ministero e il nuovo comitato scientifico, durante il quale sono state illustrate le modalità operative che saranno seguite per l’attività futura”.
In merito ai poteri del Comitato scientifico, che secondo alcuni non sarebbero conformi alla disciplina vigente, la ministra ha ricordato che il nuovo Comitato “opererà secondo le previsioni ministeriali del decreto 18 giugno 2013, il cui testo non è stato interessato dalla sentenza del tar del Lazio. resto pertanto in attesa dei lavori del comitato scientifico appena istituito che mi consentiranno sulla scorta della valutaizone tecnico scientifica di avviare le definitive determinzioni di mia compertenza poste a tutela del primario diritto della salute”.
Poi, prima di concludere la sua audizione Lorenzin, ha fatto riferimento “a quanto accaduto negli ultimi giorni, con “particolare riguardo alla pronuncia di ordinanze cautelari da parte di taluni tribunali italiani. Mi riferisco alla nota pronuncia del tribunale di Pesaro che ha ordinato l’esecuzione dei trattamenti con metodo Stamina presso gli Spedali Civili di Brescia nominando quale ausiliario del giudice il dott. Andolina. Nel rispetto che è dovuto da parte di tutti noi alle pronunce dei giudici non posso esimermi dal manifestare preoccupazione e sconcerto per quanto accaduto. E non solo perché a quanto leggiamo sulla stampa il dott. Andolina è sottoposto ad indagini penali per gravi reati anche associativi relativi proprio all’uso del metodo stamina, ma soprattutto perché non penso che fosse questo lo scopo della previsione legislativa vigente in materia. Come a voi ben noto il legislatore ha inteso soltanto permettere la prosecuzione dei trattamenti a chi alla data dell’intervento normativo li aveva in corso. Con un accento di tipo compassionevole dal punto di vista umano. Ma non certo di avviare nuovi trattamenti della disposta sperimentazione”.
Rispondendo poi ad una domanda da parte della senatrice
Nerina Dirindin del Pd che chiedeva quali fossero i tempi per chiudere i lavori del comitato Stamina e avere un responso sul tema, la ministra ha detto “Nessuno più di me vuole che questa vicenda si concluda in tempi consoni e brevi. Ricordo che quando la situazione è stata nelle mani del ministro, abbiamo istituito un comitato, trovato centri per la sperimentazione e avviato procedure in un mese. Fu Vannoni a chiedere più tempo perché non erano pronti alla consegna del protocollo”.
Lorenzin poi ha aggiunto che “il primo comitato che si era istituito si è pronunciato nei tempi opportuni senza sollecitazioni da parte mia. In brevissimo tempo si è espresso dando un parere articolato e definitivo, di cui ho preso atto chiudendo la sperimentazione. Dopodiché, il Tar che ci ha dato dei paletti. Ci vuole tempo, ma credo che la cosa più importante sia fare bene. E ricordo anche che il Tar ci ha accusati di aver dato una valutazione troppo in fretta”.
Infine la responsabile della salute ha ribadito che “i tre milioni stanziati per l'eventuale sperimentazione sono sempre li e se non utilizzati andranno alla ricerca sulle malattie rare”.
11 giugno 2014
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