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Dpcm precari. Volpato (Fp Cisl): “Un provvedimento deludente”


“Il decreto non sarà in grado di assolvere pienamente alla sua funzione ed esclude migliaia di lavoratori con contratti atipici”. E poi sul futuro: “Lavoreremo affinché possa rappresentare solo un primo passo verso scelte diverse e realmente risolutive”.

24 APR - “Il DPCM pubblicato ieri in G.U., quello che avrebbe dovuto garantire la stabilizzazione alle migliaia di precari della sanità che consentono al nostro sistema sanitario di collocarsi tra i primi tre al mondo, purtroppo non sarà in grado di assolvere pienamente alla sua funzione”. Questo il commento a caldo del Segretario Generale Aggiunto della CISL FP Daniela Volpato che, criticando il testo in uscita, lo definisce il frutto di un rigido e formale richiamo a tutti i vincoli finanziari esistenti in materia di assunzioni.
Il testo esclude completamente dalle procedure anche le migliaia di lavoratori con contratti atipici: per loro nessun riconoscimento.
 
“Se i contenuti del DPCM dovevano essere gli stessi del DL 101/2013, per quale motivo il legislatore avrebbe avvertito la necessità di prevedere nel DL, e solo per il particolare settore della sanità, il rinvio ad un apposito DPCM?” Questa la domanda che il segretario generale aggiunto ha posto ai rappresentanti del Governo in tutte le fasi di confronto sul testo ora uscito.
 
“La conseguenza che purtroppo pagheranno i cittadini è che questo DPCM non potrà assolvere alla funzione che il D.L.101/2013 gli aveva affidato quasi due anni fa, ovvero assicurare un “regime speciale” ad un settore estremamente delicato per il Paese. Pochi dunque gli aspetti positivi del provvedimento che si riducono sostanzialmente all’ampliamento della platea dei destinatari, che ha incluso anche la dirigenza medica e quella del ruolo sanitario, e alla possibilità di far valere per la partecipazione alle selezioni anche gli anni di servizio prestati presso enti del medesimo ambito regionale diversi da quello che indice la procedura”.
 
“Questo è certamente un testo molto distante da quello che avremmo voluto, diverso soprattutto da quello che sarebbe stato necessario” ha continuato il segretario. “Lavoreremo affinché possa rappresentare solo un primo passo verso scelte diverse e realmente risolutive, che dovranno necessariamente accompagnarsi all’adozione di modelli organizzativi più efficaci per garantire il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale”.

24 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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