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Emergenza immigrazione. Lorenzin risponde a Mandelli (FI): “In Italia nessun aumento dell’incidenza e prevalenza di malattie infettive”


A fronte di circa 190mila migranti irregolari giunti direttamente all’osservazione del Ministero dal 2013 ad oggi, i casi di malattie infettive sono stati poco meno di 4mila. Così il ministro della Salute ha risposto ad un’interrogazione presentata da Andrea Mandelli (Fi) nella quale si chiedeva quali iniziative fossero state intraprese per garantire condizioni di sicurezza per i lavoratori coinvolti e la popolazione. IL TESTO

28 LUG - “A seguito delle attività di sorveglianza sanitaria messe in atto, sia a terra che in mare, nel contesto dell’Operazione Mare Nostrum e successivamente dell’Operazione Triton, è stato possibile rilevare che, a fronte di circa a 190.000 migranti irregolari giunti direttamente all’osservazione degli Uffici di questo Ministero dall’anno 2013 alla metà di giugno dell’anno in corso, i casi di malattie infettive o sospette evidenziati al momento dell’arrivo sono stati poco meno di 4.000: molto più frequenti sono state altre condizioni morbose legate alle modalità in cui si è svolto il viaggio. Grazie all’attività di sorveglianza sanitaria si può dunque affermare che in Italia, nonostante i massicci flussi migratori irregolari, non sono stati registrati aumenti dell’incidenza e della prevalenza di malattie infettive”.
 
Questa la risposta fornita dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, all’interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio al Senato, Andrea Mandelli, nella quale si chiedeva quale piano sanitario avesse adottato il Ministro per fronteggiare lo stato di emergenza e quali fossero le iniziative che si intendevano intraprendere “per garantire condizioni di sicurezza sanitaria in tale difficile situazione, sia per tutti gli operatori coinvolti che per la popolazione nazionale e per gli stranieri presenti sul territorio italiano”.

Nella risposta Lorenzin ha inoltre precisato che la sorveglianza delle malattie infettive non si esaurisce nel momento dell’arrivo, ma ”continua sotto la responsabilità delle strutture del Ssn per tutta la durata della permanenza dei soggetti nel territorio nazionale”.
 
Per rendere più efficace e capillare la sorveglianza epidemiologica, il Ministero, insieme con le Regioni, definirà un quadro di controlli sanitari e di interventi di prevenzione a cui sottoporre i migranti regolari una volta giunti sul territorio. Il focus dei controlli non riguarderà esclusivamente problematiche di tipo infettivologico, ma si concentrerà anche su malattie croniche e salute mentale.
 
Per quanto poi riguarda i protocolli per la sicurezza dei lavoratori esposti, nella sua risposta il ministro Lorenzin ricorda come sia “un dovere – non delegabile – per ciascun datore di lavoro la valutazione di tutti i possibili rischi lavorativi, con conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi professionali, nonché la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e del medico competente, incaricati ognuno per la propria parte, di eseguire le valutazioni periodiche dello stato di salute dei lavoratori e di vigilare sulla messa a disposizione di appropriati dispositivi di protezione individuale, in relazione ai rischi identificati”.
 
Tra le misure di prevenzione, nel documento viene dedicata un’attenzione particolare alle vaccinazioni. In particolare, viene precisato che il Piano nazionale prevenzione vaccinale 2012-2014 include un apposito capitolo riguardante le vaccinazioni per soggetti ad alto rischio, anche per ragioni occupazionali.

28 luglio 2015
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