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Manovra sanità. Taverna (M5S): “La corruzione vale 6 miliardi ed è l’unico campo della sanità da toccare. Ma il Governo si è guardato bene dal farlo”


La senatrice, intervenendo in aula, attacca frontalmente l'esecutivo. “Noi, siamo qui, oggi, a parlare non di bilanci, conti e patti di stabilità, ma della salute e della vita degli italiani. Non si può continuare a raschiare il barile della sanità per fare cassa. Non si può mettere a rischio la salute della popolazione, soprattutto di quella più povera”.

28 LUG - Oggi siamo in Aula per discutere dell'ennesima furbata e così, in un decreto-legge che avrebbe dovuto porre rimedio ai numerosi problemi finanziari degli enti locali, il Governo infila un maxiemendamento per far tornare i suoi conti sulla pelle degli italiani. Infatti, nel calderone è finita addirittura una bella manovra sanitaria; il Patto della salute diventa legge e la scure dei tagli lineari, perché di questo si parla, si abbatte per oltre due miliardi di euro sul Ssn”. Con queste parole Paola Taverna, senatrice del M5S, interviene nella discussione sul decreto Enti Locali e critica aspramente la scelta di recepire, con un emendamento del Governo, l’intesa Stato Regioni del 2 luglio sui tagli al Fondo sanitario.

“Mi domando – attacca - cosa è accaduto? Siamo tutti guariti? Siamo diventati tutti malati immaginari? Piuttosto temo che l'innalzamento dell'età media, la difficoltà a pagare le pensioni e i tagli alla sanità facciano sperare a questo Governo non tanto una popolazione in salute ormai esente dal dover ricorrere alle cure, quanto piuttosto cittadini che, non potendosi più permettere di curarsi, si avviino velocemente a morte certa, evitando così il collasso delle casse dell'Inps”.

Taverna ricorda poi che oggi, secondo i dati del Censis, nove milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi per motivi economici e, “secondo il rapporto annuale dell'Istat del 2015, il maggiore responsabile è l'introduzione dei ticket e di quote di compartecipazione alla spesa a carico dei cittadini. L'Italia, insieme a Grecia e Ungheria, è il Paese dell'area Ocse dove i cittadini più poveri incontrano la maggiore difficoltà nel permettersi le spese mediche”.

La senatrice fornisce la sua lettura delle vicende degli ultimi giorni. “Siamo alla vigilia della nuova campagna elettorale per le elezioni amministrative 2016 e – sottolinea - per distrarre l'opinione pubblica dall'olezzo di rifiuti e mafia che copre Roma, Renzi prepara la nuova propaganda, incentrata sul taglio delle tasse, e, in perfetto stile mafioso, il nuovo scambio politico elettorale sarà garantito da tagli lineari che, anticipato per bocca del commissario alla spending review Gutgeld, spazieranno da 10 a 13 miliardi di euro in tre anni. La Lorenzin promette di reinvestire nella sanità parte dei tagli, ma Gutgeld dichiara che il fine della manovra è garantire il rispetto dei conti pubblici”.

L'area di intervento prioritario, secondo il Governo, riguarda le prescrizioni e le visite superflue, ribadisce Taverna. “Lo decide il Governo quali sono quelle superflue. Quali saranno, infatti, queste prescrizioni e visite superflue lo scopriremo quando dal Ministero arriverà la lista delle patologie che prevedono le analisi necessarie e per tutti i casi esclusi si dovrà, invece, pagare di tasca propria. Così forse – ragiona - decideranno che in gravidanza non è più necessario fare l'ecografia morfologica (certo, poi se vuoi stare tranquilla la puoi sempre fare privatamente); o forse scopriremo che, se hai un ipertiroidismo e devi farti le analisi per l'FT3, l'FT4, il TSH ogni tre mesi, le potrai fare invece una volta l'anno: se ti vuoi controllare, in finale, c'è sempre la sanità privata. Oppure scopriremo – ipotizza - che una degenza al massimo può durare tre giorni e poi, se esci con i punti o con il catetere, ci sarà mamma che ti aiuta, oppure ci sarà la clinica privata”.

Tavena si rivolge poi all’aula e domanda: “Voi vi assumete questa responsabilità? Noi, siamo qui, oggi, a parlare non di bilanci, conti e patti di stabilità, ma della salute e della vita degli italiani. Non si può continuare a raschiare il barile della sanità per fare cassa. Non si può mettere a rischio la salute della popolazione, soprattutto di quella più povera. Per il coordinatore degli assessori regionali alla sanità, Luca Coletto, l'emendamento al decreto enti locali fa saltare il Servizio sanitario universale”.

Conclude infine con una provocazione che condensa pienamente il suo ragionamento. “A proposito di Expo, pure lì pare che vadano scongiurate epidemie mortali: nel maxiemendamento viene previsto un finanziamento di milioni di euro per la profilassi per emergenza sanitaria ad Expo. D'altronde, i giornali sono pieni di casi di pestilenza all'Esposizione universale di Milano. Io di epidemie all'Expo ne ho vista solo una: si chiama corruzione, unico campo della sanità – afferma infine - che andava tagliato, considerando che ci costa sei miliardi l'anno. Ed è l'unico che vi siete guardati bene dal toccare”.
 

28 luglio 2015
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