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Manovra Sanità. Triozzi (Smi): “Incontro con il Ministro Lorenzin è fuori tempo massimo”


Il dirigente del Sindacato Mirella Triozzi, che prenderà parte alla riunione, evidenzia però come “questo momento di confronto rischi di essere solo un esercizio di 'captatio benevolentiae' senza conseguenze tangibili. Che senso ha confrontarsi su un testo e apportare contributi su un provvedimento già approvato”

04 AGO - Oggi alle 17, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, incontrerà le istituzioni e i sindacati medici per affrontare le misure contenute nel Dl Enti locali, appena votato alla Camera, tra cui quelle sulle prescrizioni inappropriate.
Alla riunione di oggi pomeriggio per lo Smi sarà presente Mirella Triozzi, dirigente nazionale del Sindacato dei Medici Italiani-Smi che pur apprezzando l’invito del Ministro Lorenzin, sottolinea: "Riteniamo per le modalità e la scelta dei tempi che questo momento di confronto rischi di essere solo un esercizio di 'captatio benevolentiae' senza conseguenze tangibili, perché come si dice in questi casi "a babbo morto". Che senso ha confrontarsi su un testo e apportare contributi su un provvedimento già approvato”.

“Fatta questa doverosa premessa, la principale questione sulle quale crediamo il ministro deve trovare risposte e soluzioni immediate anche prevedendo ulteriori interventi legislativi che modifichino il decreto legge Enti locali - continua Triozzi - è il taglio dei servizi attraverso l'aggressione alle prescrizioni mediche e l'attacco alle risorse e agli stipendi”.

“Sul primo problema - spiega-  ribadiamo quanto detto nelle scorse settimane: mettere in discussione la libertà prescrittiva dei medici porterà a un ulteriore deterioramento della nostra sanità pubblica e, quindi, a un ridimensionamento anche delle politiche di prevenzione e cura dei cittadini. Tutto ciò ha, e avrà, degli enormi costi sociali ed economici nel breve, nel medio e nel lungo termine. I  medici non possono aver paura, per esempio, di prescrivere un esame diagnostico, perché rischiano penalizzazioni economiche, non è così che si combatte la medicina difensiva.  Al ministro diremo chiaramente che bisogna distinguere tra erogabilità e prescrivibilità di una prestazione o di un farmaco. La prima spetta all'azienda, all'amministrazione, alle scelte di Governo e regioni, che decidono cosa offrire al cittadino e a che condizioni, gratuità totale, parziale o a pagamento, prendendosi la responsabilità politica di questa scelta. Ai medici spetta la libertà di prescrivere la miglior cura, terapia, o esame diagnostico per il bene del paziente. Che è la vera missione del medico”.

Quindi, passando al capitolo risorse e tagli, la dirigente nazionale Smi ricorda: “Dopo il blocco ai tetti stipendiali contenuto nella Legge 122/2010 e il congelamento dei fondi contrattuali finalizzati a “premiare il merito e il miglioramento della performance dei dipendenti” (Brunetta docet), in costanza di mancato rinnovo dei contratti della dirigenza medica, qualcuno ha pensato bene di erodere quei fondi appropriandosi dei risparmi derivanti dalla riorganizzazione in applicazione degli standard ospedalieri recentemente emanati dal Ministero della salute. Dopo averci abituati all’idea di rinnovi contrattuali a costo zero, si prospetta all’orizzonte il rinnovo sotto costo. Visto che i risparmi previsti non determinano cifre milionarie, ci sembra di poter dire che stiamo assistendo solo a un ulteriore attacco alla classe medica, a torto indicata come una delle cause principali di sperpero in sanità”.

“Siamo convinti - conclude Triozzi - che i provvedimenti da prendere siano altri, perché altrove sono gli sprechi; appalti, esternalizzazioni, corruzione sono i mali della sanità e non i medici che vi lavorano. La buona fede e i buoni intenti del Ministro della Salute, purtroppo, si infrangono sistematicamente di fronte ai diktat dell’economia e ai Gutgeld di turno”.

04 agosto 2015
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