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Autismo. De Filippo: “Approvata una grande legge di civiltà. Si cambia verso in sanità”

di Vito De Filippo

Per la prima volta viene affrontata in forma organica la grande questione dell’autismo. E’ stata introdotta una discontinua novità rispetto al passato prevedendo che l'attuazione delle linee di indirizzo costituisce adempimento obbligatorio ai fini della valutazione dei Ssr. Lo Stato con questa importante legge è in grado ora di fornire le prime risposte grazie all’inserimento nei livelli essenziali di assistenza dei trattamenti per l' autismo

12 AGO - Il Parlamento prima delle ferie estive ha approvato una grande legge di civiltà, di cui il nostro Stato non può che andare orgoglioso e cioè la legge che per la prima volta affronta in forma organica la grande questione dell’autismo. La storia parlamentare è piena di ottime leggi che poi in certe volte vengono applicate parzialmente se non disattese ma questa volta è stata introdotta una discontinua novità rispetto al passato prevedendo con fermezza che l'attuazione delle linee di indirizzo costituisce adempimento obbligatorio ai fini della valutazione dei Servizi Sanitari Regionali del cosiddetto Comitato Permanente per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza; il che vuol dire un obbligo importante per i Servizi Sanitari Regionali i quali se non si adeguano avranno sanzioni di tipo finanziario nel trasferimento del Fondo Sanitario Nazionale.
 
Che il Servizio Sanitario Nazionale Italiano, a detta degli organismi internazionali sia il terzo nel nostro mondo ed il primo nell’emisfero occidentale è cosa ormai nota, ma al suo interno ha una articolazione disomogenea da realtà a realtà e pertanto è stato necessario prevedere procedure certe e verificabili affinché in tutte le Regioni questa norma potesse dispiegare gli effetti positivi non solo potenziali ma soprattutto reali. Questa scelta può e deve divenire un modello estendibile in altri casi, non solo in sanità, contribuendo così concretamente, passo dopo passo, anche ad affrontare ed avviare a soluzione la questione della questioni del nostro Paese, cioè quella del Mezzogiorno d’Italia.

Un ringraziamento particolare va alle senatrici ed ai senatori della Commissione Igiene e Sanità del Senato che varando in sede deliberante e definitivamente questa legge, con il consenso di tutti, nessuno escluso, i gruppi parlamentari, ha consentito un primo significativo e rilevante sostegno reale a migliaia di cittadini e alle loro famiglie; è un provvedimento che modifica profondamente la realtà, frutto di un lavoro lungo e faticoso costruito insieme a medici, psicologi, ricercatori, responsabili delle associazioni che rappresentano le, purtroppo, numerose persone colpite da questa sindrome.
 
Lo Stato con questa importante legge è in grado ora di fornire le prime risposte grazie all’inserimento nei livelli essenziali di assistenza dei trattamenti per l' autismo: è una conquista di civiltà perché oltre al miglioramento delle condizioni di vita, guarda all’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico: ora sarà necessario aggiornare le linee guida per prevenzione, diagnosi e cura ed incentivare la ricerca. La denominazione della legge concretizza un obiettivo da tempo sperato ed ora realizzabile: "Disposizioni in materia di diagnosi, cure e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie"; obiettivo raggiunto grazie ad un’esemplare attività di Governo e Parlamento.
 
L’articolato della legge contiene tutte le reali potenzialità per determinare una svolta a livello di servizi, di assistenza, di percorsi dia­ gnostici e terapeutici, di formazione degli operatori, di organizzazione di strutture semiresidenziali e residenziali nel territorio.
 
I tassi di prevalenza di tali disturbi sono diventati alti facendo parlare molti esperti di "Epidemia di autismo"; la variabilità dei casi di questa patologia che colpisce ciascuna persona in modo differente, nella sua gradualità da lieve a grave sintomatologia, compromette, a volte in un'età decisiva per la crescita, rapporti sociali e scolastici, deprime vocazioni e riduce con comportamenti considerati inusuali possibilità di vita e di abilità: insomma, quel campo vasto di molteplici malesseri che rendono deboli parti importanti delle nostre comunità.
 
Durante l’iter parlamentare di questa legge ho ascoltato storie esemplari di mamme e padri non rassegnati che hanno scelto di affrontare con forza questo problema e chiedono di avere le migliori tecniche ed i migliori interventi terapeutici per i loro figli; proprio per raggiungere questo obiettivo la legge è chiara, composta da pochi articoli: primo elemento alla base del provvedimento è l'inserimento nell'aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) di attività diagnostiche, terapeutiche, farmacologiche… di questi disturbi, che saranno a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale; l'Istituto Superiore di Sanità è stato delegato ad aggiornare le linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita mentre le Regioni, con un meccanismo voluto dalla norma, saranno tenute a garantire servizi adeguati per queste persone, qualificando servizi costituiti da unità funzionali multidisciplinari, formare gli operatori, definire equipe territoriali dedicate in grado di elaborare piani di assistenza, promuovere informazioni adeguate e progetti idonei alla formazione ed al sostegno delle famiglie, allestire strutture semiresidenziali e residenziali accreditate pubbliche e private ed, infine, promuovere progetti finalizzati all'inserimento lavorativo di soggetti adulti con disturbi dello spettro autistico.
 
Si cambia verso in sanità ed è solo l’inizio.
 
Vito De Filippo
Sottosegretario di Stato alla Salute 

12 agosto 2015
© Riproduzione riservata

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