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Specializzazioni. Deputati Pd presentano risoluzione al Governo. “Istituire graduatoria unica nazionale per scuole specializzazione e per corsi formazione medicina generale“


La risoluzione, sottoscritta da Filippo Crimì e da Maria Coscia, chiede inoltre di “concentrare le prove di selezione in poche sedi idonee, funzionali e di grandi dimensioni e che i test siano improntati maggiormente sul ragionamento clinico, omogeneizzando anche i titoli curricolari a livello nazionale per non creare disparità”. 

08 OTT - Il Concorso nazionale per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina “basato sui titoli e su domande a risposta multipla, si è rivelata una importante risorsa per garantire una selezione oggettiva e trasparente. Il Ministero dell'Istruzione ha messo a punto il sistema d’accesso alle Scuole di Specializzazione con l'esperienza acquisita nelle due prove passate, confermando che la strada del concorso nazionale è quella giusta”. E’ la valutazione espressa dai deputati del Partito Democratico Filippo Crimì, componente della commissione Affari sociali, Donata Lenzi, capogruppo dem nella medesima commissione, e Maria Coscia capogruppo dem in commissione Cultura che hanno sottoscritto una risoluzione su questo depositata in commissione Cultura e Affari sociali della Camera.

Tuttavia, sottolineano, “non si può dire altrettanto per l’accesso ai Corsi di formazione in Medicina generale, dove la gestione e l'organizzazione degli esami presentano ancora numerose criticità. Abbiamo presentato una risoluzione – spiegano - per chiedere al Governo di migliorare il metodo di selezione attraverso l'istituzione di una graduatoria di merito unica nazionale, sia per quanto riguarda le scuole di specializzazione che per i corsi triennali di formazione specifica in medicina generale”.

I deputati del Partito Democratico hanno inoltre “chiesto di concentrare le prove di selezione in poche sedi idonee, funzionali e di grandi dimensioni e che i test siano improntati maggiormente sul ragionamento clinico, omogeneizzando anche i titoli curricolari a livello nazionale per non creare disparità. Con la risoluzione abbiamo richiesto altresì che si preveda l'aumento del numero dei contratti di formazione per tutte le specialità mediche e che l'abilitazione alla professione sia contemporanea alla laurea in medicina e chirurgia, così che – concludono - i giovani medici italiani possano accedere al mondo del lavoro ad un’età pari a quella dei colleghi del resto d'Europa”.
 

08 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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