Stabilità. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “Solo piccoli passi. Serve vera rivoluzione con tagli veri a tasse e spesa improduttiva”
"Il governo deve finirla con i proclami e incominciare con una azione seria di rilancio dell’economia Il G.ruppo dei Conservatori e Riformisti non farà mancare il proprio contributo per correggere quelli che, a nostro avviso, sono errori capitali contenuti nella legge di stabilità".
19 OTT - “La legge di Stabilità di Renzi non va nella direzione auspicata perché non taglia davvero le tasse, lascia impregiudicata la spesa improduttiva, non affronta il tema fondamentale del Sud e rischia di mettere a repentaglio i livelli essenziali di assistenza con i soliti tagli lineari ad una sanità già indebolita. Il nostro dissenso è una buona ragione per presentare proposte forti e alternative con relativa copertura finanziaria a supporto perché siano credibili.
Il dissenso non può invece essere una buona ragione per augurarsi il niet dell’Ue dove, al contrario, occorre esigere con competenza, autorevolezza e impegno collettivo, un cambio di rotta netto rispetto a vincoli superati e deleteri e che vanno, per questo, rinegoziati. Questi vincoli restano una palla al piede della ripresa: questo è un punto imprescindibile cui il centrodestra non deve e non può derogare". Questo il commento alla manovra del componente della commissione Sanità del Senato,
Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR).
"Naturalmente, questo comporta un cambio di rotta anche da parte del governo italiano che, invece di inseguire la politica dei piccoli passi spacciati per grandi manovre, deve finirla con i proclami e incominciare con una azione seria di rilancio dell’economia. La manovra sarà incardinata la prossima settimana in Senato e i senatori del gruppo dei Conservatori e Riformisti non faranno mancare il proprio contributo per correggere, attraverso proposte emendative, quelli che, a nostro avviso, sono errori capitali contenuti nella legge di stabilità, a cominciare da tasse, sanità, Sud, canone Rai e spesa pubblica improduttiva. Mi auguro - conclude il senatore - che almeno questa volta governo e maggioranza non giochino al gatto e al topo per poi impedire al Parlamento di esercitare le sue prerogative”.
19 ottobre 2015
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