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 Eterologa. Ancora polemica dalla Luca Coscioni: “Lorenzin vuole reintrodurre surrettiziamente il divieto”


Il perché, secondo Gallo e Cappato, sta nel nuovo regolamento all’esame della Stato Regioni che prevede una consulenza genetica scritta a tutti i donatori di gameti. “Non essendo tale procedura prevista da alcun Paese europeo il risultato o forse è meglio dire l'obiettivo, è quello di vietare l'importazione di gameti e ostacolare la donazione in Italia”.

19 NOV - L’Associazione Luca Coscioni di nuovo in polemica con il ministero della Salute sulla legge 40. Dopo la conferenza stampa di ieri che criticava l’operato del Cnt in tema di anonimato dei donatori di gameti, oggi Filomena Gallo Marco Cappato, Segretario e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, hanno pubblicato sul sito dell'Associazione il nuovo regolamento di recepimento della Direttiva UE relativa agli esami sui tessuti e sulle cellule staminali che riguarda anche gli esami genetici cui sottoporre i donatori di cellule riproduttive per la procreazione medicalmente assistita che il ministro Lorenzin ha proposto alla Conferenza Stato-Regioni nell'agosto scorso e che dovrebbe essere esaminata nella prossima seduta.
 
“Con questo regolamento – scrivono Gallo e Cappato - Lorenzin prova surrettiziamente a reintrodurre il divieto di fecondazione eterologa, abrogato a maggio 2014 dalla Corte costituzionale. Infatti, nel Regolamento si vorrebbe imporre una consulenza genetica scritta a tutti i donatori di gameti. Non essendo tale procedura prevista da alcun Paese europeo (sono previsti ovunque esami atti a garantire adeguate condizioni di sicurezza sanitaria, ma non una consulenza genetica scritta!) il risultato -o forse è meglio dire l'obiettivo, è quello di vietare l'importazione di gameti, oltre ad ostacolare la donazione in Italia (donazione già ridotta al minimo dagli ostacoli burocratici, dalla violazione della privacy dei donatori ad opera del Centro Nazionale Trapianti di Nanni Costa, e dall'assenza di una campagna di informazione per il dono)”.

“E' del tutto evidente – concludono i due esponenti della Luca Coscioni - il tentativo del Governo di sabotare la fecondazione eterologa, facendo rientrare dalla finestra della burocrazia le proibizioni che la Corte costituzionale aveva cacciato dalla porta del diritto e delle libertà fondamentali. Chiediamo ai Presidenti di Regione di opporsi a questo tentativo prima che sia troppo tardi, cioè prima di costringerci a nuove iniziative giudiziarie come quelle che hanno fatto a pezzi la legge 40 in questi 11 anni”.

19 novembre 2015
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