Orario lavoro. I medici: “No a deroghe. Norme siano rispettate”. E su emendamento Governo: “Vogliamo vederlo scritto e approvato da Mef”
I camici bianchi ribadiscono il “no” a deroghe e chiedono il rispetto della normativa dicendosi anche pronti a ricorsi qualora non fosse applicata. Ma i medici denunciano anche come senza nuove assunzioni in tempi brevi sono “a rischio molti servizi per i cittadini”.
25 NOV - “Le deroghe non credo esistano. Ma il punto è che i medici servono, al di là delle norme sull’orario”. È quanto ha affermato il segretario nazionale dell’Anaao-Assomed,
Costantino Troise a margine della presentazione della manifestazione nazionale dei camici bianchi di sabato 28 novembre. Troise ha ricordato come “nel 2016 andranno in pensione 13 mila medici”. E in questo senso l’emendamento su cui è al lavoro il Governo per fare nuove assunzioni nell’immediato non risolverà il problema. “Cominciare a ragionare a febbraio sulle nuobe assunzioni vuol dire che per giugno-luglio ne avremo 3-4mila in più. Il problema è che abbiamo un difetto di programmazione e allo stato attuale ci saranno meno servizi perché per garantire gli stessi servizi c’è bisogno di assumere”. “Oggi – ha detto - non credo ci saranno problemi ma nel prossimo futuro ci saranno meno servizi perché ci saranno meno ore lavorate ma ciò dipenderà da ospedale a ospedale.
"O si applicano le regole o faremo le denunce all'ispettorato del lavoro. La legge aveva dato un anno di tempo alle Regioni per adeguarsi, ma come al solito sono le grandi assenti anche sul rispetto dell'orario del lavoro dei medici previsto dall'Ue. Cercheremo di fare il possibile per garantire i servizi ai cittadini, ma nessuna deroga". Ha affermato
Riccardo Cassi, presidente Cimo-Asmd. “In questo momento – ha precisato - sono le stesse direzioni aziendali che ci dicono di rispettare le regole”. E poi sull’emendamento su cui è al lavoro il Governo.” Non sono convinto che passi il vaglio del Mef. Vogliamo vederlo scritto e con il parere favorevole della commissione Bilancio”.
Ci sarebbe stato tutto il tempo per riorganizzare l’attività”. Ha affermato il Presidente nazionale Aaroi-Emac,
Alessandro Vergallo. “Si sono svegliati un po’ tutti all’ultimo minuto ma la carenza di personale c’è un po’ dappertutto. Sono possibili ricorsi ma non possiamo fermarci solo a livello di lamentela, dobbiamo essere propositivi e per noi vanno fatti i carichi di lavoro. Insomma ci devono essere degli indici di produttività”
25 novembre 2015
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