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Spese mediche e 730 precompilato. Fnomceo: “Impossibile rispettare la scadenza del 16 gennaio. Collaborazione subordinata ad abolizione delle attuali sanzioni”


Così oggi in commissione Finanze alla Camera sulle tematiche relative agli adempimenti a carico dei professionisti in merito alla trasmissione delle spese sanitarie ai fini del 730 precompilato. La Federazione ha però proposto anche una serie di "soluzioni praticabili" che vanno dall'eliminazione dell'obbligo di trasmissione dei dati del 2015 alla limitazione delle informazioni da raccogliere. IL TESTO DELL'AUDIZIONE.

25 NOV - "Vi è un’oggettiva impossibilità di dare attuazione da parte dei medici, degli Ordini provinciali e della Federazione nazionale agli adempimenti previsti dalla normativa così come attualmente emanata con particolare riferimento al rispetto della scadenza del 16 gennaio 2016: in particolare ad oggi il tavolo tecnico non ha definito tutti gli aspetti necessari all’adempimento e i soggetti titolari di partita iva che non inviano al STS (Sistema Tessera Sanitaria) o non vi possono accedere senza specifico ulteriore accreditamento per tale funzione sono di fatto impossibilitati ad adempiere in tempo utile a quanto richiesto dalla normativa, anche in assenza di specifici software in grado di provvedere all’invio automatico".
 
Ma non finisce qui. "Si rileva con forza che qualsiasi apertura di collaborazione deve essere subordinata alla preliminare abrogazione dell’attuale apparato sanzionatorio posto a carico dei medici italiani attraverso la presentazione di specifici emendamenti all’interno del disegno di legge di stabilità 2016 che tengano conto delle innegabili difficoltà in cui si vengano a trovare i medici italiani". Questa la dura presa di posizione della Fnomceo, oggi in audizione in commissione Finanze alla Camera sulle tematiche relative agli adempimenti a carico dei professionisti in merito alla trasmissione delle spese sanitarie ai fini della predisposizione del modello 730 precompilato.
 
La Federazione, però, non si è limitata a bocciare quanto previsto dalla normativa, ma ha anche avanzato una serie di "soluzioni praticabili" che elenchiamo di seguito:
- eliminare l’obbligo di trasmissione dei dati per l’anno 2015, anche nella forma semplificata dello spesometro, considerando comunque validi, al fine della dichiarazione precompilata, i dati dei medici che, alla scadenza prevista, abbiano effettuato la trasmissione delle informazioni richieste (facoltà in luogo di un obbligo, almeno rispetto ai dati 2015)
- semplificare e limitare le informazioni da raccogliere
- prevedere che, per le prestazioni erogate nei confronti di soggetti maggiori di sedici anni, sia lo stesso soggetto a dover esprimere la propria volontà di comunicare la spesa sostenuta: invertire l’automatismo, ossia, senza una specifica richiesta, il dato dei pazienti di età compresa tra 16 e 18 anni non è trasmesso.
 
"Senza un intervento di revisione dei criteri di raccolta e trasmissione delle informazioni sanitarie c’è il rischio concreto di una errata elaborazione dei dati fiscali. Questo significherebbe dare l’ennesima prova di disordine amministrativo che danneggia i contribuenti perché provoca errori, pone oneri a carico di una categoria professionale che non ha gli strumenti per adempiere alla previsione di legge e viola la privacy di troppi cittadini. Per fare un buon lavoro che sia utile per i cittadini e per la Pubblica Amministrazione, occorre che questa si cali nelle reali condizioni di lavoro dei medici per comprendere come equilibrare l’esigenza di raccolta delle informazioni con la reale capacità organizzativa dei soggetti in capo ai quali viene posto l’onere di raccolta dei dati. L’Amministrazione - conclude la Fnomceo - quando non è capace di un atteggiamento aperto e costruttivo, diventa ottusa burocrazia nemica dei cittadini".

25 novembre 2015
© Riproduzione riservata

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