Giornata nazionale Parkinson. Al Gemelli malati e familiari insieme per incontro formativo-informativo
Il prossimo sabato, 28 novembre, presso il nosocomio romano ci sarà però spazio anche all’intrattenimento con Alberto Laurenti e il Dj romano Paolo Micioni. Un percorso clinico assistenziale dedicato alla patologia neurologica. L’importanza per i pazienti delle terapie complementari: migliorano l’umore e la qualità della vita dei malati.
26 NOV - Sabato 28 novembre 2015, dalle 9.00 alle 13.30, il Policlinico universitario A. Gemelli partecipa alla Giornata Nazionale Parkinson (www.giornataparkinson.it), promossa da Limoe – Dismov (Accademia italiana per lo Studio della Malattia di Parkinson e di Disturbi del Movimento) e dalla Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus, con un evento formativo –informativo sulla patologia neurologica, che vedrà i medici del Gemelli insieme a pazienti e loro familiari con spazio anche per l’ intrattenimento musicale.
Nella hall del Policlinico l’evento si aprirà con la proiezione di un video a cura dell’Unità Operativa dei Disturbi del Movimento e del Centro d Medicina dell’Invecchiamento del Gemelli intitolato “Parkinson giorno per giorno”. Per tutta la mattinata un team multidisciplinare formato da neurologi, geriatri, fisiatri, foniatri e riabilitatori darà informazioni sulla malattia di Parkinson e risposte relative ai bisogni assistenziali dei pazienti, confrontarsi con gli specialisti del Gemelli dove è attivo un percorso clinico-assistenziale dedicato. La mattinata prosegue con la musica e l’intrattenimento.
Alberto Laurenti ci porta nella storia della canzone romana e napoletana e,
Paolo Micioni, Dj romano e produttore discografico, malato di Parkinson, presenta il video “Guerra al Parkinson”.
“Anche attraverso queste iniziative sociali vogliamo prenderci cura dei pazienti – spiega la neurologa
Anna Rita Bentivoglio, responsabile dell’Unità Operativa dei Disturbi del Movimento presso il Polo di Invecchiamento, Neuroscienze, Testa Collo e Ortopedia del Gemelli –; l’iniziativa ha come scopo primario quello di comunicare ai pazienti che non sono soli, hanno l’intera équipe di medici, ricercatori, associazioni e familiari sempre accanto lungo il percorso della malattia”.
Ritardare il trattamento nel paziente parkinsoniano non è utile in termini di sopravvivenza e di qualità della vita. “Quando e come iniziare la terapia dipende da tanti fattori: la gravità dei sintomi, l’età, i possibili effetti collaterali, lo stile di vita, il ruolo e le mansioni familiari e lavorative. Non solo la fisioterapia classica ma anche le terapie complementari sono formidabili alleati nella cura del Parkinson – continua la neurologa del Gemelli -. Laddove la riabilitazione mira a potenziare muscoli, rendere più elastiche le articolazioni, rendere più sicuro il passo e più chiara la voce e sicura, le terapie complementari sono praticate in gruppo, aiutano la socializzazione, migliorano l’umore e la qualità della vita”. Qualche esempio di terapie complementari utili nei malati di Parkinson sono la teatroterapia, la danzaterapia, il Taichi, il Nordic walking e il Pilates. Insomma il movimento va incoraggiato in ogni modo.
26 novembre 2015
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