Domani gli Stati Generali della Ricerca Sanitaria. Lorenzin: “Numeri del settore incoraggianti, ma possiamo migliorare”
di Gennaro Barbieri
Il ministro, nel corso della conferenza stampa di presentazione della due giorni, ha sottolineato l'importanza del settore: il 33,2% di tutte le pubblicazioni scientifiche prodotte in Italia è in campo biomedico e circa il 60% proviene dagli Irccs. E ha rilanciato: “Dobbiamo coltivare e curare la grande bellezza della ricerca italiana nel settore medico”.
26 APR - La ricerca finanziata dal ministero della Salute rappresenta il 51% di quella biomedica di tipo competitivo sostenuta dal sistema pubblico nazionale e il 17% di tutta la spesa nazionale in Ricerca e Sviluppo nel settore biomedico. E, secondo un recentissimo studio olandese, il nostro dicastero è la 17° istituzione finanziatrice della ricerca biomedica a livello mondiale. “Sono numeri incoraggianti, ma dobbiamo trovare gli enzimi utili a crescere ulteriormente”. E’ l’appello lanciato da
Beatrice Lorenzin nella conferenza stampa di presentazione degli ‘Stati generali della ricerca sanitaria’ che si svolgeranno domani e giovedì.
“Si tratta di un settore ad alto tasso di innovazione – ha sottolineato – In questi anni, infatti, attorno a esso si è configurato un indotto altamente qualificato e specializzato. Tuttavia la cultura scientifica nel nostro Paese è ancora troppo bassa e occorre accrescerla sensibilmente. Allo stesso tempo è necessario migliorare la capacità di attrarre investimenti e diventare maggiormente accoglienti, anche sotto il profilo normativo. Nel complesso
dobbiamo coltivare e curare la grande bellezza della ricerca italiana nel settore medico. Ciò consente, infatti, di garantire ai cittadini cure sempre più avanzate e di incrementare la qualità e l’aspettativa di vita”.
In Italia troppo spesso il sistema è poco appetibile per gli investitori. “Serve, invece, costruire le condizioni che ci rendano più attrattivi, che permettano di brevettare in modo più agevole e che migliorino le retribuzioni per chi produce scoperte scientifiche. Gli Stati Generali nascono, quindi, con l’obiettivo di mettere a sistema tante componenti virtuose che, troppo spesso, viaggiano per conto proprio. Ciò è possibile elaborando precise direttive e linee d’azione. In questo senso abbiamo creato una piattaforma di tutti i ricercatori italiani, anche quelli che lavorano all’estero, in modo da costruire una grande community”. Anche perché
il 33,2% di tutte le pubblicazioni scientifiche prodotte in Italia è in campo biomedico e circa il 60% proviene dagli Irccs che “occorre connettere e non lasciar lavorare in compartimenti stagni”.
Lorenzin ha quindi ricordato che “negli ultimi 3 anni, cioè da quando io sono entrata in carica, ammontano a 820 milioni i fondi assegnati dal mio ministero alla ricerca biomedica, di cui 348 milioni assegnati con bandi competitivi tramite processo di valutazione con peer review internazionale grazie ai quali è stato possibile finanziare 831 progetti. E oltre 120 milioni sono stati dedicati a ricercatori under 40, per un totale di 388 progetti”. E proprio i giovani costituiranno un vettore importante degli Stati Generali, “in quanto
una vasta parte sarà interamente dedicata alle scuole”.
La due giorni prevede
2mila iscritti alle varie sessioni di lavoro e gli interventi di circa 150 relatori. I tre assi portanti tematici saranno l’internalizzazione, il trasferimento tecnologico e la valorizzazione delle risorse umane. Lo spirito di fondo risiederà nel tentativo di tradurre le idee in atti e benefici concreti. Tra gli argomenti di spicco la nutraceutica, con rappresentanti di Oms e Fao, e la medicina di precisione. Nel complesso si lavorerà a strategie di specializzando intelligente, cercando di coinvolgere organicamente anche Mise e Miur.
Gennaro Barbieri
26 aprile 2016
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