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Decreto Sviluppo. Crediti d'imposta del 90% per chi fa ricerca. Ecco il testo


Lo prevede il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri contenente misure urgenti per l'economia. Ne potranno godere enti pubblici di ricerca ma anche le aziende private che si consorzieranno con il pubblico. Nel decreto anche norme per un'ulteriore informatizzazione di alcuni servizi sanitari delle Asl. E infine, arriverà presto un unico documento per carta d'identità e tessera sanitaria.

05 MAG - Prenotazioni, pagamenti delle prestazioni e referti online per migliorare i servizi ai cittadini e ridurre i costi connessi alle attuali modalità di transizione. Ma, soprattutto, anche un credito di imposta per favorire la ricerca, compresa quella medica e farmaceutica. Queste le principali novità per la sanità introdotte dal Decreto per lo Sviluppo approvato oggi in Consiglio dei Ministri.
Nel dettaglio, il provvedimento prevede l’istituzione, in via sperimentale per gli anni 2011-2012, di un credito di imposta del 90% a favore di una serie di soggetti pubblici e privati che finanziano progetti di ricerca in Università ovvero enti pubblici di ricerca. In particolare il decreto prevede che le "Università, ovvero enti pubblici di ricerca, possono sviluppare i progetti così finanziati anche in associazione, in consorzio, in joint venture ecc. con altre qualificate strutture di ricerca, anche private, di equivalente livello scientifico. Altre strutture finanziabili via credito di imposta possono essere individuate con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze".
Il credito è stabilito in tre quote annuali a decorrere da ciascuno degli anni 2011 e 2012 per l’importo percentuale che eccede la media degli investimenti in ricerca effettuali nel triennio 2008-2010. Fermo restando che l’importo degli investimenti in progetti di ricerca resta integralmente deducibile dall'imponibile delle imprese. Il credito compete nella misura del 90% della spesa incrementale di investimento.
 
Sempre in tema di ricerca scientifica, il decreto prevede poi la possibilità di stipulare appositi contratti di programma per la ricerca con soggetti pubblici e privati, anche in forma associata, nonché con distretti, denominati, "contratti di programma per la ricerca strategica". Questo al fine di "di qualificare e rendere tempestiva l’individuazione e l’attuazione di iniziative e progetti strategici di rilevante interesse per la promozione ed attuazione di investimenti in materia di ricerca scientifica e tecnologica e sviluppo sperimentale, anche coordinati o integrabili con analoghe iniziative di natura prevalentemente industriale, nonché per concorrere sul piano della ricerca alla attrazione di investimenti e alla realizzazione di progetti di sviluppo o di infrastrutture tecnologiche di rilevanti dimensioni a beneficio della comunità scientifica, accademica e per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese, soprattutto nelle aree svantaggiate e in quelle del Mezzogiorno".
 
Forte spinta, poi al processo di automazione amministrativa delle Asl, per migliorare i servizi ai cittadini e ridurre i costi connessi alle attuali modalità. In pratica, le Asl dovranno predisporre tutti i sistemi atti a consentire il pagamento online delle prestazioni erogate, nonché la consegna, tramite posta elettronica certificata o altre modalità digitali, dei referti medici. In ogni caso, il cittadino avrà il diritto ad ottenere, se richiesta, una copia cartacea di ogni referto. Tutto questo dovrà comunque realizzarsi nel rispetto della tutela della privacy.
Il decreto prevede inoltre una serie di disposizioni per far sì che la tessera sanitaria sia unificata alla carta d'identità elettronica. Nelle more, il Ministero dell'Economia continuerà comunque ad assiocurare la generazione delle tessere sanitarie attuali.

 

05 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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