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Ddl concorrenza. Con la scelta del nuovo ministro allo Sviluppo Economico si riavvierà l’iter. Ma dove eravamo rimasti?

di G.R.

Il testo, approvato il 20 febbraio 2015 dal Consiglio dei Ministri, è stato licenziato in prima lettura alla Camera il 7 ottobre 2015. Trasmesso poi al Senato, e qui assegnato alla X commissione, l'esame del disegno di legge è ormai fermo di fatto allo scorso 5 aprile, a seguito delle dimissioni dell'ex ministro Federica Guidi. Moltissime le proposte emendative accantonate e ancora da esaminare. Ecco il punto della situazione.

09 MAG - Sbloccatasi la situazione di stallo al ministero dello Sviluppo Economico con la decisione da parte del premier Matteo Renzi di affidare a Carlo Calenda la poltrona dell’ex ministro Federica Guidi, si attende la ripresa a tempi brevi dell’iter del ddl concorrenza in commissione Industria al Senato interrottosi ormai da diverse settimane.
 
Ma a che punto siamo con il disegno di legge? Il testo, approvato dal Consiglio dei ministri oltre un anno fa, il 20 febbraio 2015, è approdato in prima lettura alla Camera e qui approvato lo scorso 7 ottobre 2015.
 
Queste le misure per le farmacie contenute nell’articolo 32 approvate dall'Aula di Montecitorio: le società che potranno acquistare e gestire farmacie non potranno avere al loro interno persone che svolgano qualsiasi altra attività nel settore della produzione e informazione scientifica del farmaco, nonché con l'esercizio della professione medica. Le nuove società di capitali dovranno inoltre tenere costantemente informata la Fofi e l’Ordine dei farmacisti provinciale, la Regione e la Asl di competenza sul proprio statuto e sulle successive variazioni comprese eventuali variazioni alla compagine societaria. Quanto agli orari delle farmacie, previsto l'obbligo di comunicazione per il suo prolungamento.
 
Il testo approvato ribadisce che gli orari e i turni di apertura e di chiusura delle farmacie convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale “costituiscono il livello minimo di servizio che deve essere assicurato da ciascuna farmacia”. Ma prevede l'obbligo di comunicare eventuali prolungamenti di orari e turni di servizio sia all'autorità sanitaria competente che alla clientela, mediante cartelli affissi all'esterno dell'esercizio. Infine, riconosciuta la possibilità di trasferimento della farmacia, nei comuni sotto i 6.600 abitanti in cui risultano farmacie soprannumerarie, fatta salva la procedura del concorso straordinario, sulla base di una graduatoria regionale per titoli che tenga conto anche dell’ordine cronologico delle istanze di trasferimento presentate.

Il provvedimento, trasmesso successivamente l’8 ottobre al Senato, è stato assegnato alla commissione Industria in sede referente il 12 ottobre 2015, dove è tutt’ora fermo dal 5 aprile, dopo le dimissioni dell’ex ministro Guidi. In quella seduta era stato lo stesso sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonio Gentile (Ap), a proporre “anche per una forma di rispetto istituzionale nei confronti del Governo, d'accordo con i relatori, l'opportunità di una breve sospensione dell'esame del provvedimento in titolo”.

Con il giuramento di Calenda al Quirinale, programmato per la giornata di domani, i lavori della X commissione dovrebbero finalmente riprendere. Al momento, tra gli emendamenti già approvati dalla commissione ricordiamo il via libera per le società di farmacisti alla nomina a direttore della farmacia anche di un non socio, la possibilità di scegliere il bugiardino sia in formato cartaceo che analogico o "mediante l'utilizzo di metodi digitali alternativi quali, ad esempio, App, mail o acceso a siti internet, e senza oneri per la finanza pubblica". E ancora, i medicinali utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in strutture ad esso assimilabili possano essere forniti, dai produttori e dai grossisti, anche alle farmacie che potranno distribuirli, in via esclusiva, alle strutture autorizzate ad impiegarli o agli enti da cui queste dipendono (centri ospedalieri e strutture di ricovero a carattere privato); e la riduzione da dieci a tre anni il periodo in cui i vincitori in forma associata del concorso straordinario devono mantenere la gestione associata.

Moltissime, infine, le proposte di modifica ancora accantonate e che dovranno essere ora riprese dai senatori della X commissione, chiamati ad accelerare i lavori dopo questa lunga pausa. 
 
Giovanni Rodriquez

09 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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