Arriva il decreto “trasparenza”. Libero accesso dei cittadini ai documenti della PA
Il Consiglio dei ministri ha varato definitivamente un altro pezzo della riforma Madia. E’ un decreto legislativo che prevede la “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza”. Ecco cosa prevede
17 MAG - Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione
Maria Anna Madia, ha approvato ieri un decreto legislativo recante la “revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza”.
Il decreto corregge la legge 6 novembre 2012, n. 190 e il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
Nello specifico, come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi:
- si aprono le banche dati delle amministrazioni che le gestiscono; si rende strutturale il sito “Soldi pubblici” (
http://soldipubblici.gov.it);
- si introduce una nuova forma di accesso civico ai dati e documenti pubblici equivalente a quella che nel sistema anglosassone è definita Freedom of information act (FOIA), che consente ai cittadini di richiedere anche dati e documenti che le pubbliche amministrazioni non hanno l’obbligo di pubblicare.
Il piano nazionale anticorruzione adottato dall’Anac - si legge ancora nella nota - sarà più semplice, snello e di facile attuazione per le pubbliche amministrazioniche dovranno recepirlo nei propri piani triennali di prevenzione della corruzione.
Sono state accolte le condizioni poste dalle commissioni parlamentari nei loro pareri e sono state recepite gran parte delle osservazioni avanzate dalla Conferenza Unificata, dal Consiglio di Stato e dal Garante per la protezione dei dati personali.
In particolare – si legge infine nella nota del Governo - in tema di accesso civico è stato eliminato l’obbligo di identificare chiaramente dati o documenti richiesti, è stata esplicitata la prevista gratuità del rilascio di dati e documenti, è stato stabilito che l’accoglimento o il rifiuto dell’accesso dovranno avvenire con un provvedimento espresso e motivato, è stato previsto che l'accesso è rifiutato quando è necessario evitare un pregiudizio concreto alla tutela di uno degli interessi pubblici o privati indicati.
17 maggio 2016
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