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Censis. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “Allarme di Lorenzin su risorse è condivisibile. Ma Regioni non sempre all'altezza della sfida”


Così il componente della commissione Sanità del Senato commenta i dati diffusi ieri dal Censis, in base ai quali 11 milioni di italiani rinunciano alle cure per difficoltà economiche. "Se la coperta è corta, è anche vero che le Regioni devono attuare politiche responsabili ed efficaci che puntino ad una riorganizzazione territoriale del sistema per tagliare gli sprechi e non i diritti".

09 GIU - “Undici milioni di italiani rinunciano a curarsi perché in difficoltà economica: il dato rilevato e diffuso dal Censis è una sferzata alle coscienze di tutti. Ma il vero problema è che la politica sanitaria si fa a via XX settembre piuttosto che in viale Ribotta e così, nonostante il ministro della Salute abbia imboccato la strada giusta – dal ddl Lorenzin appena approvato con i nuovi Lea a quello sulla sperimentazione clinica fino alla responsabilità professionale – le risorse continuano a essere insufficienti, tanto che anche quelle stanziate nella legge di stabilità - 800 milioni di euro all’anno per i nuovi Livelli essenziali di assistenza – non si sa bene in quali meandri del Mef si siano persi. In questa direzione, il grido di allarme lanciato dal ministro Lorenzin sulla necessità di difendere l’aumento delle risorse 2017-2018 e di avere certezza sui fondi è assolutamente condivisibile". Così Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), componente della commissione Sanità del Senato commenta i dati diffusi ieri dal Censis.
 
"E se da una parte è necessario l’ammodernamento del sistema attraverso una nuova governance e la lotta agli sprechi e alla corruzione per ottimizzare le risorse disponibili, dall’altra occorre garantire omogeneità ed equità dei servizi sanitari su scala nazionale. L’altra faccia della medaglia è, infatti, rappresentata dalle responsabilità delle Regioni non sempre all’altezza della sfida. E’ lo stesso Censis a raccontarcelo dicendoci che per il 45,1% degli italiani la qualità del servizio sanitario della propria regione è peggiorata negli ultimi due anni; che il ricorso al privato è dovuto anche al forte aumento dei ticket con il 45,4% (cioè 5,6 punti percentuali in più rispetto al 2013) dei cittadini che ha pagato tariffe nel privato uguali o di poco superiori al ticket che avrebbe pagato nel pubblico. E sono 7,1 mln coloro che hanno scelto l'intramoenia. Di questi il 66,4% per saltare le liste d'attesa", prosegue il senatore del gruppo Conservatori e Riformisti.

"Il quadro è chiaro: se la coperta è corta, è anche vero che le Regioni devono attuare politiche responsabili ed efficaci che puntino ad una riorganizzazione territoriale del sistema per tagliare gli sprechi e non i diritti. Questo aspetto non è assolutamente trascurabile nel panorama complessivo dell’efficientamento della sanità pubblica che deve garantire prevenzione, cure e assistenza di qualità ai cittadini in maniera equa e solidale dal nord al sud del Paese”, conclude D'Ambrosio Lettieri.

09 giugno 2016
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