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Ex specializzandi. Consulcesi: “Anche M5S pronto a sostenere la maggioranza su decreto per accordo transattivo”


Il gruppo ricorda i dati dati: "dal 2013 ad oggi consegnati assegni a più di 6mila ex specializzandi 1978-2006. Per le casse dello Stato il rischio sempre più concreto di un esborso di 5 miliardi di euro. Anche il M5S pronto a sostenere la maggioranza per chiudere la vicenda in 60 giorni con un decreto".

27 GIU - "Una progressione inarrestabile: negli ultimi tre anni, dal 2013 ad oggi, dalle casse dello Stato sono usciti oltre 240 milioni di euro per i rimborsi ai medici Consulcesi che si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza ricevere la remunerazione adeguata. La violazione delle direttive comunitarie (75/362 CEE e 82/76/CEE)  sta producendo un conto salatissimo per l’Italia. E peraltro si tratta di una cifra destinata a lievitare, raggiungendo un picco insostenibile per le casse pubbliche. Questi oltre 240 milioni sono andati a più di 6mila medici che, attraverso le azioni portate avanti dal gruppo Consulcesi, si sono visti restituire quanto era stato loro ingiustamente negato. Ma con una giurisprudenza ormai totalmente consolidata e sentenze che arrivano in continuazione, lo Stato rischia un salasso insostenibile. Secondo le stime, che tengono conto dell’ampia platea composta dai 97mila medici che hanno già fatto ricorso e gli altri 63mila che possono ancora farlo, il rischio complessivo di esborso supera i 5 miliardi di euro. Ad oggi agli ex specializzandi sono stati riconosciuti già oltre 500 milioni di euro. Di questi, 450 milioni solo ai medici tutelati da Consulcesi". 
E' quanto comunica in una nota Consulcesi in cui rimarca come "il Governo si trova, quindi, veramente di fronte ad un bivio: può continuare ad alimentare l’emorragia di fondi pubblici, ottemperando di sentenza in sentenza, sommando anche interessi e more, a quanto decretato dai tribunali di tutta Italia; in alternativa si può percorrere solo una strada: trasformare subito in legge il Ddl Atto n. 2400, recentemente presentato da ben 21 senatori di schieramenti trasversali (da NCD, a Forza Italia, al M5S) e chiudere il caso, firmando un accordo transattivo esclusivamente con chi avrà presentato ricorso. In occasione dell’ultima consegna degli assegni (altri 10 milioni di euro pagati dalla Presidenza del Consiglio presso l’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma), i senatori Guido Viceconte (NCD) e Luigi Gaetti (M5S) sono stati categorici, affermando: "Se c’è la volontà della maggioranza si può arrivare alla transazione con un Decreto legge in pochissimi mesi". Davanti alla possibilità di garantire un diritto e far risparmiare soldi pubblici, anche il Movimento Cinque Stelle si è detto pronto a votare la transazione insieme alla maggioranza.    

"Proprio il premier Matteo Renzi, rispondendo ad un Question Time alla Camera – afferma il presidente di Consulcesi Group, Massimo Tortorella – ha definito i rimborsi la prima voce di spesa di Palazzo Chigi. Direi che, conti alla mano, ci sono almeno 5 miliardi di buoni motivi per arrivare subito alla transazione. Anche perché non è più solo un problema dei medici, ma di tutti i cittadini visto che sono soldi pubblici, della collettività, che potrebbero essere risparmiati e magari reinvestiti proprio nel Ssn: per migliorare i servizi, aumentare il personale, sbloccando il turnover ed assumendo i giovani. Il mondo politico ha ben chiaro il rischio a cui continua ad esporsi lo Stato, ora la palla passa al Governo. È però fondamentale, per i medici che ancora non l’avessero fatto, presentare ricorso per ottenere il rimborso forfettario previsto dal Ddl".

"Proprio per questo – conclude Tortorella – stanno partendo le nostre ultime azioni collettive. La prossima è stata già fissata per il 15 luglio con numerosi OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno convenzionato tutti i loro iscritti".
 
Lorenzo Proia

27 giugno 2016
© Riproduzione riservata

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