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Nuovi Lea. Cittadinanzattiva: “Ok da Regioni solo per paura di perdere 800 milioni”


Lo afferma all'Ansa il coordinatore Nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva Tonino Aceti. "Le Regioni hanno posto una vera e propria condizione, e cioè la quantificazione effettiva dei costi, ad oggi solo stime, da parte della Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Lea, oltre che una possibile revisione delle prestazioni, entro il 30 novembre".

08 LUG - Il via libera delle Regioni ai nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) "ci sembra dettato più dalla paura di perdere gli 800 milioni vincolati dall'ultima Legge di Stabilità, che non da una piena condivisione del testo. Su quest'ultimo, infatti, le Regioni hanno posto una vera e propria condizione, e cioè la quantificazione effettiva dei costi, ad oggi solo stime, da parte della Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Lea, oltre che una possibile revisione delle prestazioni, entro il 30 novembre". Lo afferma all'Ansa il coordinatore Nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, Tonino Aceti.

"E stando ai tempi dell'iter previsti - commenta Aceti all'Ansa - i nuovi Lea potrebbero forse essere erogati concretamente ai cittadini solo a fine 2016. In altre parole mentre le Regioni potrebbero incassare nel 2016 tutti gli 800 milioni, i cittadini incasseranno i nuovi Lea solo a fine anno, forse". Infatti, sottolinea, "dopo il si delle Regioni, il testo dovrà essere approvato dalla Ragioneria Generale dello Stato e attendere il parere delle Commissioni parlamentari competenti, che auspichiamo prevedano cicli di audizioni degli stakeholder, in particolare delle Organizzazioni di cittadini e pazienti ad oggi mai coinvolti in questa importante partita per il diritto alla salute".
 
Inoltre, prosegue Aceti, "laddove la Commissione nazionale dovesse verificare una spesa per l'aggiornamento dei Lea superiore agli 800 milioni stanziati, alcune voci parlano di 1,5 miliardi di possibile spesa effettiva". A questo punto, avverte il coordinatore del Tdm-Cittadinanzattiva, "dovremmo poter contare necessariamente nel 2017 sui 2 miliardi di aumento reale al Fondo Sanitario nazionale. In caso contrario, il rischio potrebbe essere quello di una revisione al ribasso delle nuove prestazioni, mantenendo invece invariate tutte quelle misure che incrementano le entrate per lo Stato e svuotano le tasche dei cittadini, a partire dai 18 milioni di ticket aggiuntivi che deriveranno dal passaggio di molte prestazioni dal regime ospedaliero a quello ambulatoriale".

"Ci sembra che su tutta la partita sia necessaria una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini, sia sul contenuto dei nuovi Lea - conclude - sia sulla quantificazione effettiva della spesa che questi comporteranno, nonché rispetto alle risorse effettive, sulle quali dovremmo certamente poter contare. Non sono accettabili ulteriori giochi sulla pelle dei malati".

08 luglio 2016
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