Manovra. Per l’Intersindacale “Poche luci e molte ombre per la sanità”
“Non c'è traccia della promozione dello sviluppo delle risorse umane e della valorizzazione del personale della sanità, obiettivo annunciato a più riprese dal Ministro”. Per assunzioni e stabilizzazioni “tempi e procedure incerte, esigue gli stanziamenti”. Finanziamento per il Ccnl “ancora simbolico”. “Nessuno si illuda che rimarremo fermi dinanzi al tentativo di espellerci dalle politiche di bilancio”, avverte l’intersindacale.
28 OTT - Per l’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria la
legge di bilancio 2017 riserva alla sanità “poche luci e molte ombre”, ed a medici, veterinari e dirigenti sanitari del Ssn “molti dubbi e poche risorse”.
In una nota di osservazioni, Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Fvm, Fassid (Aipac-Aupi- Simet-Sinafo-Snr), Cisl Medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici e Uil Fpl Medici affermano che “il finanziamento di parte corrente del Ssn per il 2017 a 113 miliardi, pur lasciandoci all’ultimo posto tra i paesi del G7 ed al di sotto della media UE, è certo un dato positivo, coerente con il finanziamento dei nuovi Lea e dei farmaci innovativi, frutto dell’impegno del Ministro della Salute e del contesto politico, ma anche delle tante preoccupazioni espresse in anticipo, comprese le nostre.”
Tuttavia, critica l’intersindacale, “non c’è traccia della promozione dello sviluppo delle risorse umane e della valorizzazione del personale della sanità, obiettivo annunciato a più riprese dallo stesso Ministro. Anzi, le parole ‘personale del Servizio Sanitario nazionale’ ricorrono solo a proposito delle sbandierate assunzioni e/o stabilizzazioni di precari. Le quali, comunque, appaiono incerte nei tempi e nelle procedure, esigue negli stanziamenti, largamente al di sotto degli aventi diritto e delle necessità delle dotazioni organiche, anche per rispettare le direttive europee. Per il resto, il personale del Servizio sanitario nazionale è desaparecido, un fantasma anche nel linguaggio”.
“Il finanziamento disponibile per il Ccnl – prosegue l’intersindacale - rimane, di fatto, ancora simbolico, a dispetto delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, che aveva promesso incrementi anche per valorizzare il merito. Insufficiente ad arrestare l’impoverimento e la demotivazione professionale dilagante o a porre rimedio a condizioni di lavoro incompatibili con livelli retributivi inchiodati al 2010. Né sono disponibili strumenti, quali welfare aziendale e defiscalizzazione del salario di produttività, concessi al settore privato, per contratti di prossimità, visto anche il taglio delle risorse accessorie operato ogni anno dalle leggi finanziarie. Si allontanano, insomma, tempi e condizioni per una uscita reale da 7 anni di blocco contrattuale”.
Dunque, afferma l’intersindacale, “per le politiche di questo Governo i medici, i veterinari ed i dirigenti sanitari del SSN sono un valore nei convegni ma non nelle leggi, un capitale umano che, dopo avere pagato un prezzo elevato in termini di retribuzioni, pensioni, precarizzazione e riduzione della occupazione, vale quanto le azioni della Lehman Brothers dopo il 15 settembre 2008”.
“Cittadini e Governo – si afferma nella nota - sappiano che i Lea non sono auto-erogabili, né separabili dalla quantità e qualità dei professionisti della sanità, e dei Medici in particolare, le cui abilità e competenze costituiscono anche un pre-requisito della efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario. Non siamo, ancora, al self service della sanità pubblica”.
Di fronte a queste condizione l’intersindacale avverte: “Nessuno si illuda che rimarremo fermi dinanzi al tentativo di espellerci dalle politiche di bilancio, se non come camici nelle cui tasche affondare le mani, e additarci come capro espiatorio di fallimentari scelte per il SSN ed i nostri destini professionali. Il principio della legittima difesa vale anche per noi”.
28 ottobre 2016
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