Obbligo vaccinazioni. De Biasi: “Reintrodurlo in tutta Italia. Ma con una legge nazionale”
“Serve una legge dello Stato - dice la presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato - e non solo leggi regionali che, in assenza di norme nazionali, rischiano di dare al diritto alla tutela salute individuale e collettiva le ben note velocità differenti”.
23 NOV - "L'articolo 32 della Costituzione nel comma 2 recita che 'nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana'. Si tratta dunque di decidere se le vaccinazioni rientrano in questa sfera di indicazioni".
A sostenerlo è
Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato, che aggiunge: "poiché sono convinta che sia così, ritengo che si debba reintrodurre l'obbligo vaccinale con una legge dello Stato e non solo con leggi regionali che, in assenza di norme nazionali, rischiano di dare al diritto alla tutela salute individuale e collettiva le ben note velocità differenti. E tanto più perché oggi si parla di accesso agli asili nido, ma domani si tratterà di accesso alla scuola dell'obbligo: a quel punto si porrà in modo ancor più pesante l'urgenza di bilanciare il diritto alla salute collettivo e dei bambini con il diritto allo studio, anch'esso sancito dalla Costituzione nell'articolo 34".
Spiega De Biasi: "i nuovi Lea prevedono il piano vaccinazioni, e sono lo strumento atto a garantire le prestazioni del Servizio Sanitario in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale e possono essere il supporto a una legge nazionale sull'obbligo vaccinale".
Insomma, conclude la Senatrice Pd, "penso ad una legge in cui l'elemento prescrittivo sia in equilibrio con quello culturale e di responsabilità sociale: la pratica ci insegna che la sanzione non è mai sufficiente se non è accompagnata dall'investimento in sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione, in particolare sulle conseguenze sulla salute individuale e collettiva date dal ritorno di malattie che pensavamo debellate".
23 novembre 2016
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