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Responsabilità professionale. Dal Forum Risk di la difesa del Ddl. Parlano De Biasi, Gelli e Bianco: “Non è sbilanciato su operatori sanitari”


Emilia De Biasi, Amedeo Bianco e Federico Gelli difendono il provvedimento che è in attesa di essere approvato al Senato. “È una legge molto moderna e attesa che cambia anche la cultura della sicurezza nel nostro Paese. Si garantisce una possibilità d’indennizzo più rapido e certo per i cittadini che dovessero subire un danno dal sistema sanitario”.

02 DIC - Partecipatissima sessione al Forum Risk management di Firenze dedicata al Ddl sulla Responsabilità professionale. Ad intervenire molti dei protagonisti del provvedimento per cui si attende il voto dell’Aula del Senato entro la fine dell’anno.
 
Ad aprire gli interventi il presidente della commissione Igiene e Sanità Emilia Grazia De Biasi che respinge al mittente le accuse che inquadrano la norma come sbilanciata in favore dei professionisti a discapito dei cittadini.
 
“Voglio dire – ha affermato De Biasi -  che questa è una legge orientata non al medico ma alla sicurezza delle cure. Sicurezza delle cure orientata sul cittadino e su tutto il personale sanitario”. La presidente ha poi ricordato come “si sia stati molti attenti con le modifiche al Senato che ci sono state riconosciute da associazioni molto importanti come Cittadinanzattiva per esempio, che hanno riconosciuto che è aumentato il potere dei cittadini di controllo e di trasparenza. Basta pensare ai tempi della cartella clinica che saranno ampiamenti ridotti”.
 
Per queste ragioni “devo dire che non accetto la considerazione di una legge troppo orientata sul medico. Consiglio di leggerla, è un testo complesso, certamente, com’è complesso il tema perché coinvolge tanti soggetti a partire dalle strutture dove si dice che per la prima volta che la responsabilità è in capo a loro e non al personale sanitario (pensiamo ai giovani medici e agli alti costi delle polizze)”.
 
“I passi in avanti – ha proseguito - sono molto grandi, come l’affidamento all’Iss per la validazione dell’accreditamento delle linee guida delle società scientifiche, con l’Istituto diventa punto di riferimento per gli operatori sanitari e cittadini. La trovo una legge molto moderna e attesa che cambia anche la cultura della sicurezza.
 
Per il responsabile sanità del Pd Federico Gelli (che è stato relatore del testo alla Camera)
“la legge è stata approvata alla Camera dei deputati nel gennaio 2016, quasi un anno fa. Finalmente il Senato sembra essere nelle condizioni di poterla licenziare. Aveva già iniziato a discuterla in Aula e sono arrivati ai primi articoli e dovrebbe essere inserita all’ordine del giorno del 6 dicembre. Speriamo di vederla approvata prima della chiusura dell’anno (se non sarà il 6 sarà molto probabilmente dopo la sessione di Bilancio, il 20)”.
 
E Gelli ribadisce anche che a Montecitorio non ci saranno altre modifiche. “Quando il testo tornerà alla Camera vi sarà una semplice ratifica senza cambiamenti e modifiche. Probabilmente sarà approvato in via definitiva a gennaio 2017. Sì, il testo è stato migliorato ma è stato perso un anno e questo dovrebbe far riflettere tutti quando si parla di ping pong tra Camera e Senato. Per il resto questa è una legge ha la forza d’intervenire nel merito della questione del rapporto tra medico e paziente e tra strutture e paziente e tra la struttura e i professionisti”. Ma soprattutto per Gelli la “legge garantisce gli operatori di poter svolgere la propria attività in modo più sereno e garantisce al contempo una possibilità d’indennizzo più rapido e certo per i cittadini che dovessero subire un danno dal sistema sanitario”.
 
Al Forum Risk presente anche il relatore del testo in Senato, Amedeo Bianco. “C’è una capigruppo in Senato martedì alle 13 che deve definire il calendario dei lavori. Non so dire i tempi di calendarizzazione. Credo che ragionevolmente serviranno 2-3 ore di Aula. C’è in ogni caso una discreta volontà di chiudere il provvedimento che tra l’altro registra anche nelle prime votazioni un largo consenso”.
 
Nel merito per Bianco “il provvedimento ha un fine ben preciso: quello di riformare tutto il sistema del contenzioso sanitario che è tra l’altro una condizione attraverso la quale si garantiscono dei diritti dei cittadini. Il primo diritto è quello alla sicurezza delle cure. E poi c’è anche un altro aspetto che riguarda il diritto ad un risarcimento equo qualora si sia coinvolti in un’azione che ha determinato un danno ingiusto”.
 
Infine anche Bianco rifiuta le accuse che inquadrano il provvedimento come sbilanciato in favore dei professionisti a discapito dei cittadini. “Se lo si legge con attenzione credo sia un provvedimento che dà più garanzie al cittadino rispetto al sistema attuale”.
 
Soddisfatte anche le compagnie assicurative.  “Ania e le compagnie assicurative – ha affermato la presidente di Ania, Maria Bianca Farina - ritengono che finalmente questo disegno di legge vada nella giusta direzione. Nel senso che affronta i temi cruciali della responsabilità civile dei medici o per meglio dire quei temi che hanno reso così difficile e così costosa la materia per tutti gli attori, comprese le compagnie che su questo rischio hanno perso molti soldi”.
 
“Noi – ha concluso - desidereremmo ancora un affinamento delle norme ma sicuramente decreto va nella direzione giusta”.
 
“Siamo in trepida attesa – ha detto poi Pasquale Giuseppe Macrì, direttore della Uoc di Medicina legale dell’Asl Toscana Sud Est - perché sicuramente il parlamento ci sta regalando un assetto normativo migliore. Si tratta di un provvedimento di equilibrio che richiama in causa gli attori principali a tutela del cittadino”.

02 dicembre 2016
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