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Grandi anziani. De Pietro (Misto): “Al via iter parlamentare ddl per sostegno a chi assiste”


Il provvedimento, incardinato in commissione Lavoro al Senato, mira ad introdurre detrazioni fiscali sul reddito, pari al 19% delle spese sostenute e fino ad un tetto massimo di 10mila euro annui, per chi scelga di assistente parenti o affini entro il terzo grado ottantenne. Inoltre, si incentiva il ricorso al part-time (non oltre il 50% e per un massimo di due anni) per i lavoratori dipendenti. La copertura finanziaria prevista è di 1,2 mld annui. IL TESTO

25 GEN - "Esprimo grande soddisfazione per l'avvio dell'iter parlamentare sul mio disegno di legge, N. 2048, 'Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani'. Incardinato ieri nell'ambito Caregiver familiare, il mio provvedimento si sofferma specificatamente sui 'grandi anziani' che rappresentano il 21% della popolazione italiana e il 28% solo in Liguria". Così la senatrice del Gruppo Misto Cristina De Pietro commenta l'avvio dell'iter del disegno di legge in commissione Lavoro al Senato.
 
"Da circa un decennio le più autorevoli rilevazioni statistiche ci consegnano una tendenza incontrovertibile: l'esponenziale crescita dell'età media della popolazione nel nostro Paese, dove oltre un italiano su cinque è anziano. Tale contesto demografico necessita che lo Stato predisponga misure per garantire agli anziani una vita dignitosa e socialmente 'attiva' - continua la parlamentare - sostenendo coloro che si prendono cura degli anziani a livello familiare e contenendo, al contempo, i costi del servizio sanitario nazionale, oggi assorbiti per il 67,5% dalla popolazione anziana".
 
"Il mio disegno di legge - aggiunge la senatrice - mira ad introdurre detrazioni fiscali sul reddito, pari al 19% delle spese sostenute e fino ad un tetto massimo di 10mila euro annui, per chi scelga di assistente parenti o affini entro il terzo grado ottantenne, a patto che non abbia un reddito superiore ai 25mila euro annui e sia convivente da almeno sei mesi. Inoltre, si vuole incentivare il ricorso al part-time (non oltre il 50% e per un massimo di due anni) per i lavoratori dipendenti per assistano un parente o affine e rientrino nel reddito già citato. La copertura finanziaria per sostenere questa misura è pari a 1.200 milioni annui. Mi auguro - conclude De Pietro - si proceda ora speditamente all'approvazione di una legge che riguarda moltissime famiglie italiane bisognose di un sostegno concreto".  
 
Il disegno di legge consta di 4 articoli. All'articolo 1 si propongono agevolazioni fiscali per le persone che assistono persone con un età pari o superiore ad 80 anni. Per i caregiver privi di reddito, o con una situazione economica corrispondente ad un valore dell'Isee non superiore a 25mila euro annui, purché convivente da almeno sei mesi, viene riconosciuto il diritto ad una detrazione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche pari al 19 per cento delle spese sostenute per l'assistenza fino a un tetto massimo di 10.000 euro annui, in aggiunta alle altre detrazioni di cui eventualmente beneficia per altro motivo, a titolo di rimborso spese. Per ottenere questa detrazione, il contribuente dovrà esibire, a richiesta, la certificazione attestante lo stato di famiglia, dalla quale risultano i nominativi del contribuente medesimo e della persona assistita, comma 1, nonché copia della certificazione attestante una situazione economica corrispondente al valore Isee precedentemente richiamato. Per i caregiver privi di reddito, invece, l'Inps è tenuto a corrispondere una somma a titolo di rimborso spese non superiore a 1.900 euro annui.
 
All'articolo 2 vengono inserite delle incentivazioni per il part-time. I lavoratori dipendenti che assistano un parente o affine in possesso con i requisiti precedentemente richiamati, possono richiedere al datore di lavoro la trasformazione reversibile del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale in misura non superiore al 50 per cento, per un periodo massimo di due anni.
 
L'articolo 3 si occupa della copertura finanziaria. Qui si prevede che per gli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni si provvede nel limite di 1.2 mld di euro annui a decorrere dall'anno 2015.
 
Infine, l'articolo 4 spiega che l'entrata in vigore del provvedimento avverrà dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
 
Giovanni Rodriquez

25 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

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