Nomina presidente Aifa. D’Ubaldo (Federsanità): “Rischia di diventare una questione politica”
Per il segretario generale di Federsanità, Lucio Alessio D’Ubaldo, la nomina del Presidente dell'Aifa “sta assumendo un profilo discutibile”. Di questo passo, secondo D'Ubaldo si correrebbe il rischio di trasformare l'Agenzia tecnica in un terreno di confronto politico, deteriorando le sue funzioni di corpo specializzato nell'accreditamento dei farmaci.
22 MAR - Sulla nomina del Presidente dell'Aifa interviene
Lucio Alessio D’Ubaldo, il segretario generale di Federsanità. Commentando la questione, il segretario generale ha detto che “sta assumendo un profilo discutibile. Una prassi consolidata – ha sottolineato D’Ubaldo - per la quale il governo si attiene alle indicazioni delle Regioni, dopo anni mostra il suo lato debole. Si fatica a comprendere come una consuetudine, giocata sul fair play istituzionale, in quanto collegata a una logica di equilibrio costituzionale e legislativo in ordine alle competenze sulla sanità, si possa trasformare in assoluta e insindacabile opzione delle Regioni”.
“Non si tratta – ha continuato il segretario generale di Federsanità - per altro, di qualcosa che attenga precipuamente al rapporto tra servizi e territorio, tale cioè da legittimare, senza riserve, lo specifico diritto di nomina. Di fatto si finisce, invece, per autorizzare il sospetto di una qualche alterazione dei principi e delle forme dell'autonomia riconosciuta a un organismo tecnico di grande prestigio e delicatezza. Da notare,inoltre, che in questo contesto poco sereno, viste le tensioni a suon di accuse tra le parti, emerge inattesa la discesa in campo dei possibili candidati in una improbabile campagna elettorale. Se un'Agenzia tecnica si trasforma in terreno di confronto politico, con un grave cedimento in alcuni casi ai riti della personalizzazione, quasi che la pubblica opinione debba prendere parte alla scelta di un leader ad investitura popolare, allora il rischio è davvero quello di comprimere e deteriorare il quadro di riferimento delle attività e delle funzioni di un corpo specializzato nell'accreditamento dei farmaci di natura prettamente istituzionale”.
“È dunque preferibile, in un contesto di condizionamenti o pressioni ingiustificate – ha concluso D’Ubaldo - che sia il Governo a ricercare con sollecitudine la mediazione più consona a sbloccare l'attuale impasse, effettivamente spiacevole e dannosa. Va trovato in fretta il punto di equilibrio tra diverse aspettative, superando ad ogni livello la pretesa d'imporre soluzioni gradite”.
22 marzo 2017
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