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Ticket, riparte il confronto Governo-Regioni. Obiettivo: concludere i lavori con una proposta di revisione globale del sistema prima dell’estate


Al termine della prima riunione tra Beatrice Lorenzin e le Regioni guidate dall'assessore Saitta per decidere come rivedere il meccanismo dei ticket, la decisione congiunta è di riavviare il tavolo tecnico partito nel 2014, ma che non aveva concluso i suoi lavori, con l'obiettivo di arrivare prima della pausa estiva a una proposta condivisa per la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria secondo quanto stabilito dal Patto per la salute 2014/2016.

05 APR - Ticket: c’è l’impegno del ministro della Salute Lorenzin e delle Regioni di avviare - o meglio, riavviare visto che la prima partenza risale al 2014 -  un tavolo di confronto che studi, se possibile, la loro abolizione. O quantomeno che li ridisegni alleggerendone il peso in base al reddito.
 
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e la commissione Salute della Conferenza delle Regioni guidata dal coordinatore Antonio Saitta hanno deciso di avviare, o meglio, riavviare,  visto che la prima partenza risale al 2014, un tavolo di confronto che studi, se possibile, la loro abolizione. O quantomeno che li ridisegni alleggerendone il peso in base al reddito. 

La decisione è stata assunta al termine dell’incontro odierno tra Governo e Regioni. Il tavolo di lavoro sarà composto da tecnici designati dalla commissione Salute, dal ministero della Salute, dal ministero dell’Economia e da Agenas. Al tavolo saranno chiamati a contribuire ai lavori tecnici qualificati esterni.
 
La prima riunione è stata fissata per il 19 aprile al ministero della Salute. Al momento non ci sono ipotesi ufficiali precostituite di revisione, si legge in una nota congiunta ministero-Regioni, ma è comune l’obiettivo di rivedere il sistema di compartecipazione secondo principi di equità, solidarietà e universalismo.
 
Ministro e assessori hanno concordato che il tavolo concluda i lavori con una proposta condivisa prima della pausa estiva.
Il primo incontro ministero della Salute-Regioni ha rispettato quindi le aspettative ed è stato interlocutorio rispetto alla volontà di entrambi di trovare un accordo sul principio di revisione dei ticket che attualmente forniscono alle Regioni un gettito di 3 miliardi l'anno.
 
Nessuna ipotesi precostituita per l’avvio del tavolo, quindi, anche se il ministro Lorenzin aveva descritto prima della riunione alcune possibilità di revisione alla base delle quali c’è comunque il patto della salute che prevede un sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria equo e sostenibile per le famiglie e le possibilità sono o una graduale eliminazione del ticket o una sua specifica destinazione a favore dell’assistenza agli anziani o alle famiglie in difficoltà.
 
Tra le ipotesi accennate prima della costituzione del tavolo tecnico la possibilità di annullare le detrazioni del 19% per farmaci e spese mediche oltre una certa soglia di reddito oppure di individuare una franchigia in base al reddito, superata la quale le prestazioni sarebbero a pagamento. O ancora rivedere le soglie di esenzione (valore 8 miliardi di euro) spostandole verso le fasce più deboli, i poveri e gli anziani. ’ultima ipotesi è quella di una nuova revisione della spesa sanitaria affidando la responsabilità della manovra alle singole regioni, che già amministrano autonomamente il ticket sulla spesa farmaceutica, sulle prestazioni specialistiche e sugli accessi al pronto soccorso, utilizzato per far quadrare i conti dei singoli sistemi regionali.
Nulla di formalizzato tuttavia e tra due settimane si darà il via ai lavori veri e propri.
 
Ma le Regioni non vogliono solo non cedere ulteriori risorse, chiedono anche di omogeneizzare il sistema su tutto il territorio nazionale, come annunciato nei giorni scorsi dal coordinatore degli assessori alla sanità, il piemontese Antonio Saitta. Oggi infatti il ticket pesa maggiormente sulle Regioni più ricche. Ad esempio 32 euro l’anno di media a testa in Veneto e appena 8,2 euro in Sicilia.
 
Proprio il governatore del Veneto, Luca Zaia, si è già espresso in proposito prima dell’incontro col ministro, affermando che il Veneto "ha la spesa pro capite per i ticket più alta a livello nazionale, ma non perché tassa di più i cittadini: ci sono alcune regioni in cui non si pagano i ticket – ha detto. – Quella dei ticket – aggiunge – è una partita importante, noi siamo per l'eliminazione del super ticket e dei 10 euro sulla ricetta, siamo per eliminare i ticket regionali, il Veneto peraltro è l'unica Regione che non li applica, e per rivedere tutta la partita su codici bianchi e codici verdi".
 
“Il mio obiettivo – aveva spiegato Lorenzin prima dell’inizio della riunione con le Regioni - è dare una risposta al 6,5% di italiani che, come ricorda Eurostat, non riesce ad avere accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie nonostante le riforme messe in campo che ampliano l’offerta di terapie gratuite per gli assistiti. Sono cittadini soprattutto del Sud , anziani e in condizione di disagio, nuovi poveri, famiglie numerose o monoreddito. Persone che fino a pochi anni fa non avevano questi problemi e che oggi pagano il prezzo della crisi economica e rinunciano alle cure e non riescono a sostenere neppure i ticket. Spesso sono invisibili che non riescono più a far valere i propri diritti fondamentali”.

05 aprile 2017
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