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Rimborsi ex specializzandi. D’Ambrosio Lettieri (DI): “Colmare un grave vuoto normativo”. Il 10 aprile incontro a Bari


Ad oggi si contano indennizzi che superano i 300 milioni di euro. Il 10 aprile si disucterà del ddl con il quale si punta a mettere d’accordo i medici iscritti ai corsi negli anni dal 1982 al’91, cui è stato negato il diritto di ricevere la remunerazione dovuta e lo Stato italiano evitando di alimentare un contenzioso che graverebbe in maniera esponenziale sulle sue casse. 

09 APR - Ex specializzandi medici e borse di studio non pagate, lo Stato paga centinaia di milioni di euro per mancato rispetto delle disposizioni comunitarie. sen. d’Ambrosio Lettieri: “Colmare un grave vuoto normativo”. Il 10 aprile a Bari iniziativa nell’auditorium Omceo in via Capruzzi 184. 
 
Ad oggi l’esito positivo dei ricorsi presentati da migliaia dei medici ex specializzandi dal 1982 al ’91 che non hanno ricevuto le borse di studio secondo la legge, conta indennizzi che superano i 300 milioni di euro. L’obiettivo è, dunque, mettere fine ad una ingiustizia, ma senza traumi insostenibili per lo Stato italiano e senza congestionare la magistratura. In sostanza, mettere d’accordo i medici specializzatisi in varie discipline, iscritti ai corsi negli anni dal 1982 al’91, cui è stato negato il diritto di ricevere la remunerazione dovuta secondo disposizioni europee risalenti al 1982 e lo Stato italiano che, dopo la procedura di infrazione aperta dalla Corte europea per il mancato recepimento delle direttive dal 1982 e le numerosissime sentenze favorevoli ai medici emesse dai Tribunali su tutto il territorio nazionale, rischia di alimentare un contenzioso che graverebbe in maniera esponenziale sulle sue casse: di questo si discute lunedì 10 aprile alle ore 17.30 nell’auditorium dell’Omceo a Bari.
 
“Specializzandi, borse di studio negate? A che punto è l’iter legislativo” è, infatti, il titolo della iniziativa cui interverranno i senatori di Direzione Italia Luigi d’Ambrosio Lettieri e Piero Liuzzi, rispettivamente componenti della Commissione Sanità e Commissione Cultura del Senato, entrambi fautori di un ddl in materia e Roberta Spada, dell’Ufficio Legislativo del gruppo al Senato. Partecipano i presidenti dell’Omceo di Bari e Bat, Filippo Anelli e Benedetto Del Vecchio. Coordina il giornalista scientifico, Daniele Amoruso.
 

“Il tentativo, avviato già nel 2013 con la presentazione di un ddl ad hoc - spiega d’Ambrosio Lettieri - è quello di colmare un vuoto normativo che vede soccombere sul piano giudiziario proprio lo Stato e che ferisce, oltre al diritto, la dignità di professionisti che quotidianamente contribuiscono al buon funzionamento del sistema sanitario nazionale”.

“Per la ritardata o parzialmente omessa attuazione delle direttive comunitarie, è stato avviato da numerosi medici un contenzioso dal quale è emersa l'illegittimità dei provvedimenti tardivamente adottati dall'amministrazione - sottolinea Filipo Anelli -. I diritti negati, ma acquisiti e riconoscibili, trovano finalmente attuazione attraverso la giustizia. Ma è chiaro che un percorso legislativo che contemperi le esigenze di tutti sarebbe auspicabile”.

 “Si comprende bene - affermano d’Ambrosio Lettieri e Liuzzi - come sia assolutamente necessario un percorso legislativo che medi una situazione insostenibile. Solo successivamente ad una pronuncia della Corte di giustizia delle Comunità europee, con il decreto legislativo n. 257 del 1991, il legislatore nazionale ha stabilito in favore degli specializzandi una borsa di studio annuale di lire 21.500.000, applicando però tale disposizione solamente in favore dei medici ammessi alle scuole di specializzazione a decorrere dall'anno accademico 1991-1992. Successivamente, la legge n. 370 del 1999 ha attribuito, all'articolo 11, una borsa di studio annua onnicomprensiva di 13 milioni di lire per ogni anno del corso in favore del soli medici destinatari delle predette sentenze amministrative passate in giudicato. A ciò si aggiunge che la Corte di giustizia delle Comunità europee, con sentenze del 25 febbraio 1999 e del 3 ottobre 2000, ha individuato nell'applicazione retroattiva e completa delle misure di attuazione della direttiva la possibilità di rimediare al danno causato. Sicché, oggi, da un lato, appare opportuno riconoscere i diritti ai medici che si sono iscritti al corso di specializzazione dal 1983 al 1991 e, dall’altro lato, è necessario ridurre il più possibile l’aggravarsi dell’emorragia di denaro pubblico dovuta al susseguirsi delle sentenze che decideranno i giudizi pendenti”.

Il disegno di legge proposto, oltre al riconoscimento economico retroattivo del periodo di formazione, prevede una modalità di sanatoria alternativa: estendere, anche agli specializzandi del periodo 1992/1993- 2005/2006, la possibilità di optare, invece che per la remunerazione forfettaria, per la trasformazione della stessa in periodi di contribuzione figurativa .

09 aprile 2017
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