Pensioni. Scavone-Compagnone (Ala-Sc): “Governo attui riforma su cumulo già approvata”
A seguito della mancanta attuazione della norma previdenziale contenuta nella legge di bilancio 2016, con un ritardo di ben nove mesi, i due senatori chiedono al Governo di chiarire come mai questa riforma non sia stata resa operativa
20 SET - “"La settimana scorsa il presidente dell'Inps
Tito Boeri ha incontrato una delegazione del Comitato Cumulo e Casse professionali sulla mancata attuazione, dopo ben nove mesi, di una norma previdenziale contenuta nella legge di bilancio 2016. Un ritardo che rischia di trasformare molti lavoratori aventi diritto in 'esodati del cumulo'. Tutto questo perché molti professionisti, raggiunti i requisiti per la pensione (così come recita la norma e la prima circolare emessa lo scorso mese di marzo), frutto della somma dei contributi versati a diversi enti previdenziali sia pubblici che privati, nella preoccupazione di perdere il diritto acquisito sono stati indotti a presentare la lettera di licenziamento”.
Lo denunciano, in una nota stampa, i senatori del gruppo Ala-Sc
Antonio Scavone e
Giuseppe Compagnone, che in merito hanno presentato un'interrogazione al ministro del Lavoro
Giuliano Poletti.
“Sarebbe il caso - proseguono Scavone e Compagnone - che il governo chiarisca come mai questa riforma non è stata resa operativa e, soprattutto, verificasse per quale motivo gli organismi preposti (Inps, ministeri e Casse professionali) riversino l'uno sull'altro la responsabilità della mancata attuazione, dando luogo a un intollerabile 'scaricabarile'. Viene il dubbio che l'intento sia quello di giungere a una nuova legge di bilancio per modificare la norma sul cumulo contributivo gratuito attenuando così l’impatto sulle casse private a discapito dei lavoratori. Una condotta inaccettabile che il ministero dovrebbe verificare e scongiurare quanto prima”.
20 settembre 2017
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