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Superticket. Sarà ampliato il bacino degli esenti considerando i soggetti più vulnerabili. Stanziati 180 milioni in tre anni


La Commissione Bilancio ha dato il via libera all’emendamento a prima firma Luciano Uras (Campo Progressista) che stanzia 60 milioni annui nel prossimo triennio per ampliare la fascia di esenzione. I criteri per la ripartizione del Fondo saranno stabiliti in sede di conferenza Stato-Regioni. Nella determinazione dei criteri saranno privilegiate le Regioni che hanno adottato iniziative finalizzate ad ampliare il numero dei soggetti esenti dal pagamento. Critiche da Mdp e 5 Stelle. IL TESTO.

28 NOV - Ok della Bilancio a poche ore dal trasferimento in aula al Senato all’emendamento tanto atteso sul superticket. Il nuovo testo approvato a firma del senatore Luciano Uras (Campo Progressista)  prevede l’ampliamento della platea dei soggetti che beneficiano dell'esenzione sul superticket sanitario su diagnostica e specialistica reintrodotto nel 2011. 
 
Ci sarà un fondo strutturale da 60 milioni l'anno per "agevolare l'accesso alle prestazioni sanitarie" a "specifiche categorie di soggetti vulnerabili". E' quanto prevede una ulteriore riformulazione dell'emendamento alla manovra approvato dalla Commissione Bilancio del Senato che non fa più riferimento esplicito ai minori e ai redditi bassi come si era pensato nel pomeriggio, quando è circolata una bozza che prevedeva anche uno stanziamento maggiore apri a 240 milioni nel trienno.
 
La definizione di soggetti vulnerabili, spiega il primo firmatario Luciano Uras (Campo Progressista), comprende le vulnerabilità sociali, legate al reddito, e anche quelle legate a patologie o a soggetti vulnerabili come i minori.
 
"Un altro passo per una manovra più equa grazie al via libera a questo emendamento. Si tratta di un'ulteriore conferma che si sta lavorando con attenzione ai bisogni delle fasce più deboli", il commento di Uras. 
 
"Questa norma di equità garantisce, con 180 milioni nei prossimi tre anni, i soggetti con vulnerabilita' sociale ed economica. Da parte nostra - ha concluso Uras - continuiamo a lavorare per garantire sempre maggiore tutele".
 
I criteri per la ripartizione del Fondo saranno stabiliti in sede di conferenza Stato-Regioni. Nella determinazione dei criteri saranno privilegiate le Regioni che hanno adottato iniziative finalizzate ad ampliare il numero dei soggetti esenti dal pagamento.
 
“Esprimo soddisfazione per approvazione della norma che consente la riduzione dei ticket per 60 milioni di euro". Così il relatore al decreto fiscale Silvio Lai (Pd) commentamdo l'approvazione.
 
"Si trattava - spiega Lai - di intervenire sul superticket che oltre a generare costi maggiori per i cittadini, aveva reso meno competitive le strutture pubbliche rispetto a quelle private per numerose prestazioni”.
 
“L'emendamento così formulato consente inoltre - prosegue il parlamentare PD - di intervenire equamente su tutto il territorio nazionale tenendo conto anche delle regioni che non avevano introdotto il superticket, creando le condizioni per una riduzione anche del ticket di base. Tecnicamente si tratta 
della istituzione di un fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta. La ripartizione del fondo sarà definito con un decreto del Ministero della salute previa intesa con le regioni. 
 
La norma - conclude Lai - mira a consentire maggiore equità nell'accesso alle prestazioni dei soggetti vulnerabili". 
 
Il plauso di Alternativa Popolare. "Il via libera dell'emendamento che taglia il super ticket è un'ulteriore conferma che questa legge di Bilancio è attenta ai bisogni di chi è più in difficoltà, orientandone le scelte e le misure previste. Infatti, attraverso questa norma garantiremo una maggiore equità, oltre a consentire un acceso più agevole alle prestazioni sanitarie ai cittadini con redditi più bassi. Una scelta strategica che quindi dà un senso preciso a questa legge di Bilancio e che smentisce chi, in malafede, vuole dipingerla come attenta soltanto ad interessi particolari e di categoria".
 
Così i senatori di Alternativa popolare-Centristi per l'Europa, Laura Bianconi, Marcello Gualdani e Simona Vicari.
 
Ma per Articolo 1-Mdp è una "beffa". "Sul superticket è arrivata la beffa. Non una abolizione come richiesto da Mdp in un emendamento ben fornito da copertura. Neppure un accenno a un superamento progressivo. Ma un emendamento pasticciato che non riduce le differenze fra regioni, rischia di ampliare le iniquità e non affronta il problema cruciale: evitare che le prestazioni diagnostiche e specialistiche costino di più nel pubblico che nel privato", così la senatrice di Articolo 1 - Mdp, Lucrezia Ricchiuti.
 
"Operazione spot" dice il M5S. “Altro che abolizione del superticket: in luogo dei 500 milioni necessari per realizzare un’operazione promessa da Lorenzin, Renzi e compagnia, ne sono tati stanziati solo 60. Tra l’altro il fondo non sarà direttamente operativo, dal momento che potranno usufruirne soltanto le regioni che abbiano già adottato iniziative finalizzate ad ampliare la platea dei soggetti esentati dalla quota fissa sulla ricetta. In pratica, se un cittadino vive in una Regione non virtuosa sotto questo profilo, rischia di non ricevere l’esenzione: siamo a  un nuovo capitolo della guerra tra poveri. Questa sul superticket sembra tanto una operazione spot del governo, che si fa pubblicità scaricando poi il peso degli oneri sulle Regioni le quali, a loro volta, trovandosi alle strette effettueranno nuovi tagli", così la senatrice del M5S, Paola Taverna.

28 novembre 2017
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