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Commissioni speciali. Al Senato iniziano i lavori, ma restano ancora “segreti” i nomi dei componenti. Lega verso la presidenza alla Camera


Ad una settimana dall'istituzione della Commissione speciale al Senato, e nonostante l'avvio dei lavori, ancora non sono stati resi noti i nomi di quei 27 senatori che la compongono. L'impedimento burocratico è dovuto alla mancata convocazione dell'Assemblea in questi giorni. L'ufficialità delle nomine si potrà avere solo quando la presidente Casellati pronuncerà i loro nomi in Aula. Intanto anche alla Camera è arrivato il via libera all'istituzione della Commissione speciale. E potrebbe rinsaldarsi l'asse Lega-M5S.

11 APR - È passata ormai una settimana dalla prima convocazione della Commissione speciale del Senato sugli atti urgenti del Governo, nella quale era stato eletto presidente Vito Crimi (M5S). Nella seconda riunione di ieri pomeriggio, la Commissione ha concordato di esaminare alcuni atti del Governo. Solo per citarne alcuni: dal provvedimento sulla "Sicurezza reti e sistemi informativi nell'Unione" a quello "Uso dei dati del codice di prenotazione a fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale nei confronti dei reati di terrorismo e dei reati gravi", fino alla "Riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici".
 
Fin qui tutto nella norma. Fatto sta, però, che ad una settimana dalla sua istituzione, e nonostante l'avvio dei lavori, ancora non siano stati resi noti i nomi di quei 27 senatori che la compongono. Sul sito del Senato l'elenco risulta ancora vuoto e le segreterie della Commissione speciale e dell'Assemblea, contattate dalla nostra redazione, ci hanno spiegato che non sono state ancora autorizzate a fornire i nominativi. Insomma, possiamo sapere che questi senatori stanno lavorando ma non è ancora dato sapere i loro nomi.
 
Per  conoscerli, si dovrà attendere probabilmente la giornata di domani. L'impedimento burocratico è infatti dovuto alla mancata convocazione dell'Assemblea in questi giorni. L'ufficialità delle nomine, e quindi la loro pubblicità, si potrà avere solo quando la presidente Elisabetta Alberti Casellati pronuncerà i loro nomi in Aula leggendo i nominativi di quei senatori indicati dai diversi gruppi parlamentari per far parte della Commissione speciale. 
 
Anche alla Camera, intanto, è arrivato il via libera all’istituzione della Commissione speciale che dovrà trattare il Def e i decreti lasciati in eredità dal Governo Gentiloni. Qui sarà composta da 40 deputati (14 M5s, 8 Lega, 7 Pd, 7 Fi, 2 Fdi, 1 Misto, 1 Leu) e oggi dovrà essere eletto il presidente. In pole position fino a stamattina era il leghista Giancarlo Giorgetti, braccio destro del leader del carroccio Matteo Salvini che, in queste settimane, sta portando avanti in prima persona le trattative con il MoVimento 5 Stelle per la possibile formazione del nuovo Governo. Nel pomeriggio, invece, pare sia stato trovato un accordo tra Di Maio e Salvini per votare domani il deputato leghista Nicola Molteni.
 
Il PD, tenuto al momento fuori dagli accordi, ha denunciato un "patto spartitorio" tra i due schieramenti. Se la notizia di Giorgetti alla presidenza della Commissione speciale dovesse essere oggi confermata, si rafforzerebbe ulteriormente l'asse Lega-M5S che, già nelle scorse settimane, aveva portato all'elezione di Roberto Fico alla Camera e Elisabetta Alberti Casellati al Senato. Alla vigilia del nuovo giro di consultazioni, questo segnerebbe senza dubbio un nuovo elemento di interesse di cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbe tener conto. 
 
Non sono attese svolte decisive domani al Quirinale. Come già detto, con ogni probabilità i principali partiti prenderanno tempo in vista delle prossime consultazioni regionali. Ma la possibile elezione di Giorgetti alla Camera segnerebbe l'ennesimo elemento di un saldo accordo tra Salvini e Di Maio che potrebbe portare, a partire dal prossimo maggio, alla formazione di un Esecutivo formato proprio da Lega e 5 stelle.
 
Giovanni Rodriquez

11 aprile 2018
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