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Dai vaccini alla Legge Bilancio fino alla governance del farmaco. Ecco il menù che attende la sanità al rientro dalle vacanze

di Luciano Fassari

Il menù annunciato e promesso dal Ministro della Salute, Giulia Grillo e dalla maggioranza di Governo in questi 70 giorni è cospicuo e suscita come già avuto modo di dire attese ogni giorno più pressanti e febbrili. Ed ecco che a settembre molti nodi dovranno essere sciolti (non tutti dato che è ovviamente impossibile). Ma Ministro e Governo in ogni caso dovranno far vedere se hanno veramente in tasca le ricette annunciate per migliorare la sanità.                 

12 AGO - Vaccini, Legge di Bilancio, revisione criteri riparto Fondo sanitario, Ddl Antiviolenza, specializzazioni mediche, nuove misure per le nomine dei manager, riforma di farmacie-parafarmacie, nuovo Dg Aifa e governance farmaco, riforme Iss e Agenas, Piano Liste d’attesa, querelle commissari-presidenti, edilizia sanitaria, trasparenza su Lea, Piani di rientro e agende Ministro e sottosegretari.
 
Non c’è che dire, il menù annunciato e promesso dal Ministro della Salute, Giulia Grillo e dalla maggioranza di Governo in questi 70 giorni è cospicuo e suscita come già avuto modo di dire attese ogni giorni più pressanti e febbrili.
 
Ed ecco che a settembre molti nodi dovranno essere sciolti (non tutti dato che è ovviamente impossibile). Ma Ministro e Governo in ogni caso dovranno far vedere se hanno veramente in tasca le ricette che hanno promesso agli elettori per migliorare la sanità.
 
Ma ecco punto per punto il menù che ci attende dal prossimo autunno:

Vaccini. La madre di tutte le battaglie (più politica che sanitaria a dir vero) dell’ultimo anno di sanità. Tra circolari, nuovi disegni di legge, la discussa proposta del M5S Lazio, le uscite 'colorite' della senatrice Taverna ed emendamenti al Decreto Milleproroghe è evidente che gli atti e le mosse della maggioranza di Governo giallo-verde non hanno convinto. Il Ministro è stato travolto da polemiche su polemiche che non è riuscita a rintuzzare se non facendo trasparire rabbia e vittimismo (oltre al solito mood da campagna elettorale: è tutta colpa di chi c’era prima) per gli attacchi che sono piovuti da tutte le parti: medici, scienziati, fan, regioni e perfino i presidi, senza dimenticare il disappunto del Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti. Insomma, in 70 giorni il Ministro è riuscito nell’impresa di creare un nuovo caos intorno ai vaccini e ad un mese dalla riapertura delle scuole. A settembre il dibattito si sposterà sul disegno di legge M5S-Lega (obbligo solo dove non si raggiungono le coperture, raccomandazione, etc.) che intende smontare la Legge Lorenzin. Ma la bagarre è destinata a proseguire senza sosta.
 
Legge di Bilancio. Al di là delle mani avanti messe dal Ministro secondo cui "fa ridere" pensare che la finanziaria sia il suo primo banco di prova, in realtà lo sarà. Ma non perché ci si attende miracoli, ma perché a Grillo servirà la bacchetta magica (che lei dichiara di non avere) anche solo per confermare il miliardo di aumento al Fondo sanitario deciso dal passato governo di centrosinistra. E poi c’è la partita tutta da giocare sul decreto tariffe che consentirà ai nuovi Lea di andare a regime (Grillo ha detto che mancano 600 mln). Insomma, lotta agli sprechi a parte, il Ministro dovrà dare un segnale, anche piccolo, ma non potrà far passare la Legge di Bilancio come se nulla fosse. L’altra battaglia d’autunno dopo i vaccini sarà certamente questa.
 
Revisione criteri riparto Fsn. L’obiettivo chiaro è quello di aiutare le regioni meridionali da sempre penalizzate ma anche colpevoli di aver gestito la sanità delle loro regioni in modo disastroso. Ci vorrà tempo ma un discorso andrà impostato.
 
Edilizia sanitaria. Il Ministro ha detto che servono 32 miliardi. Ovvio che non si potranno trovare subito ma qualcosa si dovrà pur smuovere.
 
Ddl Antiviolenza. È stato il primo disegno di legge del Governo Conte inerente la sanità e ha riguardato un fenomeno crescente come quello delle aggressioni al personale sanitario. Il testo uscito da Palazzo Chigi (pene più severe e un Osservatorio) è stato fortemente depotenziato con il Ministero degli Interni che si è messo di traverso bocciando la proposta del Ministero della Salute (nella trattativa uscito con le ossa rotte) per potenziare la presenza delle Forze dell’Ordine negli ospedali. Il testo dovrebbe approdare in Parlamento nei prossimi mesi e lì si cercherà di dare un segnale più forte, magari tornando a chiedere i militari dell’operazione ‘Strade sicure’. Per ora l’obiettivo è però stato raggiunto solo a metà.
 
Specializzazioni mediche. Il Ministro ha rispolverato il tavolo (Regioni, Sindacati, Miur, Salute, Mef) dell’art. 22 del Patto per la Salute riunendo tutti gli attori nell’auditorium Piccinno a Ripa. La Grillo ha fatto intendere che il medico dopo la laurea non deve attendere la specializzazione per iniziare a lavorare e sarà necessario un canale unico di accesso al Ssn. Su questo sembra esserci sintonia con le Regioni che vogliono da tempo immemore utilizzare gli specializzandi agli ultimi anni. Contrari i sindacati e le organizzazioni dei giovani medici. Insomma, nulla di nuovo rispetto ai problemi che avevano frenato il precedente tavolo. Vedremo alla ripresa se scoccherà la scintilla o la rissa.
 
Direttore generale Aifa. Mario Melazzini è stata la prima pedina che il Ministro Grillo ha voluto cambiare lanciando una selezione 'pubblica'. Per ora si sa solo che sono arrivate 93 candidature. Non si sa però chi sono e soprattutto non si sa chi saranno gli “esperti” che valuteranno i candidati. La trasparenza per ora si è vista solo negli annunci e nell'indirizzo mail cui inviare i cv, ma a settembre tutti si augurano di saperne qualcosa di più. Per ora i rumors danno tra i favoriti l'ematologo Giovanni Martinelli.
 
Nuova governance farmaceutica. Il tema è evidentemente legato alla nomina del nuovo Dg Aifa, ma il Ministro ha in ogni caso voluto costituire un ‘politburo’ del farmaco che dovrà proporre soluzioni con l’obiettivo di spuntare prezzi più bassi e risolvere per esempio la questione del payback da troppi anni irrisolta. Inutile negarlo, in autunno nel mondo ‘pharma’ qualcosa potrebbe accadere e per gli industriali, vista la fredda accoglienza riservata dal Ministro che ha disertato la loro assise più importante, si preannunciano mesi caldi come forse non se ne vedevano da anni.

Riforme Iss e Agenas. Per ora a parte gli annunci si sa poco. Di sicuro c’è lo scarso feeling tra il presidente dell’Iss Walter Ricciardi e il Ministro Grillo. I due non si sono mai incontrati in questi mesi e se le sono date di santa ragione a mezzo stampa. Su Agenas è forte il peso anche delle Regioni ma a quanto si apprende l’intenzione è quella di cambiare anche qui.

Nuove misure per le nomine dei manager di Asl e ospedali. Al suo discorso per la fiducia in Parlamento questo è stato uno dei pochi argomenti sanitari toccato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per il Ministro Grillo la Legge Lorenzin che ha istituito l’albo nazionale non è sufficiente e in questo senso il M5S ha depositato una proposta di legge che stringe ancora di più le maglie della selezione. Un buon progetto ma questa partita sarà tutta da giocare con le Regioni, sempre restie a perdere il potere di nominare il management.
 
Riforma di farmacie-parafarmacie. Una decina di giorni fa il Ministro ha sganciato la 'bomba' in una delle sue dirette facebook annunciando di voler mettere mano al settore. Dalle sue parole l’intenzione sembra quella di risolvere il mai sanato problema delle parafarmacie, i cui titolari infatti sono saliti sul carro del Ministro. La Lega ha subito detto no ad una liberalizzazione di fascia C e molte perplessità si sono registrate anche tra i titolari di farmacia. Ma al di là dei proclami e di un giro di audizioni annunciato nel'ambito di un'indagine conoscitiva in Parlamento si dovrà attendere ancora per vedere quali sono le reali intenzioni (liberalizzazione fascia C? Sanatoria?). Ma il mondo ‘pharma’ è in subbuglio anche su questo.

Piano Liste d’attesa. È stata una delle prime mosse della Grillo quando a giugno ha chiesto alle Regioni un report. È passato più di un mese ma dei report regionali e dei progetti del Ministro si è persa traccia. Probabilmente in autunno se ne saprà di più, anche se come ha ribadito il Ministro il tema riguarda strettamente l’organizzazione all’interno delle Regioni. Ma è chiaro anche qui: si attende la ‘ciccia’, anche per vedere cosa si farà in tema di intramoenia.
 
Commissari-presidenti. Nella sua visita a Napoli in luglio la Grillo non ha fatto nulla per nascondere la sua volontà di mettere fine all’epoca dei presidenti-commissari della sanità. In quei giorni l’obiettivo era il presidente della Campania Vincenzo De Luca ma il segnale che il Ministro proverà ad intervenire con una norma che riporterà l’incompatibilità tra i due incarichi la si è vista anche nell’intenzione di non voler nominare commissario il presidente del Molise Donato Toma (che con il supporto della Conferenza delle Regioni è già salito sulle barricate) e anche nel disinteresse mostrato nei confronti del presidente della Calabria Mario Oliverio che da anni chiede la rimozione del commissario Massimo Scura per prenderne il posto. Una partita non facile e tutta politica dove il Ministro dovrà trovare la forza che in questi primi mesi non è sembrata essere nelle sue corde.
 
Trasparenza su dati Lea, Verifica Piani di rientro e agende Ministro e Sottosegretari. Il Ministro intende giustamente rendere Lungotevere Ripa una stanza di vetro. Ma ad oggi nulla di tutto ciò è disponibile. La speranza è che al ritorno dalle ferie qualcosa si muova, per non far diventare l’annuncite rancorosa di questi primi mesi una patologia cronica di questa gestione.
 
Buone ferie.
 
 
Luciano Fassari

12 agosto 2018
© Riproduzione riservata

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