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Stop al doppio incarico Presidente-Commissario alla Sanità. La norma potrebbe rientrare nel Decreto fiscale insieme alle misure sul payback farmaceutico


La norma era stata in un primo momento inserita nel Decreto Genova, per poi essere stralciata. Potrebbe essere ora reinserita nel Decreto Fiscale insieme alle misure per il superamento del payback già annunciate da Grillo. Intanto governatore del Molise Toma mette le mani avanti e ribadisce il suo no a questa ipotesi: "Reintrodurre la incompatibilità sarebbe una ingiustizia, non tanto contro il presidente della Regione, ma contro i molisani”.

08 OTT - Si torna a parlare dello stop al doppio incarico Presidenti di Regione-Commissari ad acta per la sanità. La norma, inizialmente prevista all’articolo 45 del decreto per Genova, e successivamente stralciata, potrebbe essere ora reintrodotta nel Decreto Fiscale collegato alla prossima legge di Bilancio. Nella bozza del provvedimento che Quotidiano Sanità ha potuto visionare, potrebbero essere presenti anche quelle misure per il superamento del payback già preannunciate dalla ministra della Salute Giulia Grillo
 
Sulla presenza di questi temi, elencati nell'indice della bozza di decreto ma non sviluppati all'interno del testo, dal Ministero della Salute non ci sono arrivate conferme né smentite. 
 

 
La misura, così come era stata prevista nelle scorse settimane per il Decreto Genova, oltre alla fine del doppio ruolo, spiegava che le Regioni commissariate avrebbero dovuto predisporre, con cadenza semestrale, in occasione delle periodiche riunioni di verifica, una relazione ai Ministri della Salute e dell'Economia, da trasmettere al Consiglio dei ministri, con particolare riferimento al monitoraggio dell'equilibrio di bilancio e dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
 
Venivano inoltre elencate le caratteristiche che avrebbero dovuto possedere i futuri commissari ad acta: "Il commissario ad acta deve possedere qualificate e comprovate professionalità nonché specifica esperienza di gestione sanitaria ovvero aver ricoperto incarichi di amministrazione o direzione di strutture, pubbliche o private, aventi attinenza con quella sanitaria ovvero di particolare complessità, anche sotto il profilo della prevenzione della corruzione e della tutela della legalità".

Infine, si spiegava che il Consiglio dei ministri, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, avrebbe dovuto procedere alla nomina di un commissario ad acta per ogni regione in cui si sia determinata l’incompatibilità del commissario, il quale resterà comunque in carica fino alla nomina del nuovo commissario ad acta.


Se il decreto fosse andato avanti nella sua interezza sarebbero saltati i ruoli di Vincenzo De Luca per la Campania e Nicola Zingaretti per il Lazio (da sottolineare, tuttavia, che sia Campania che Lazio hanno annunciato una rapida e prossima uscita dai piani di rientro).
 

La notizia ha in ogni caso già fatto registrare le prime reazioni da Donato Toma, neo presidente del Molise che ambisce a quel ruolo di commissario rimasto vacante. “Dopo che lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha stralciato dal ‘decreto emergenze’ l’articolo sulla incompatibilità tra l’attività di commissario ad acta alla Sanità  e quello di presidente di Regione, il Governo riprova a penalizzare il Molise attraverso il decreto fiscale. Si tratta di un vero e proprio accanimento contro i molisani”, ha affermato Toma in una nota.

Per Toma “è incredibile”, perché “finalmente nella nostra Regione c’è un presidente che ha studiato e che conosce nel dettaglio tutte le problematiche sanitarie del territorio, e che, legittimato dal voto popolare, vuole assumersi la responsabilità delle relative soluzioni”. Ma “l’Esecutivo predispone norme contra personam per bloccare quel presidente. Come dice un vecchio adagio, errare è umano, ma perseverare…”.


“La Conferenza delle regioni – evidenzia Toma - unitariamente, si è schierata per la mia nomina. Il Consiglio regionale ha votato un ordine del giorno a favore della mia nomina. Non posso credere che il vicepremier Salvini, il sottosegretario Giorgetti e la delegazione al Governo della Lega – i cui esponenti sono parte integrante della mia maggioranza e rappresentati finanche nella mia Giunta regionale – possano permettere di perpetrare una tale ingiustizia, non tanto contro il presidente della Regione, ma contro i molisani”.


“Da cinque mesi – conclude Toma - il nostro territorio è senza commissario ad acta, una cosa intollerabile. Per me, per la mia Giunta e per la mia maggioranza la tutela al diritto alla salute è sacra e andremo avanti per la nostra strada contro ogni scelta che possa penalizzare i nostri concittadini”.
 
Giovanni Rodriquez

08 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

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