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Autonomia regionale. La svolta di Grillo: “Sulla sanità ho avuto tutte le rassicurazioni del caso. E comunque tra il rischio di una giungla normativa e quello di non erogare i servizi perché manca il personale, scelgo la giungla”


Il Ministro della Salute nel suo intervento in occasione della presentazione del 14° Rapporto Crea Sanità è tornata sul regionalismo differenziato: “Ho letto le richieste di autonomia e sono legittime e dobbiamo dare alle regioni che lo vogliono la possibilità di usare i propri strumenti per erogare i servizi. Ma non lasceremo ‘morire’ le altre Regioni”. Grillo ha parlato anche di formazione: “Sistema scuole di specializzazione è arcaico”  e poi sul superticket: “Abolizione nella prossima Legge di Bilancio”. Lanciato appello a Rai per inserire spazi per formazione dei cittadini su temi salute

23 GEN - “Dobbiamo vedere le differenze regionali come possibilità di arricchimento”. Così il Ministro della Salute, Giulia Grillo alla presentazione del 14° Rapporto Crea Sanità è tornata a parlare del tema delle autonomie su cui, dopo i dubbi espressi in diverse occasioni, sembra aver cambiato idea sposando decisamente l'idea di una maggiore autonomia decisonale delle Regioni anche sulla sanità, a partire dal personale.
 
“Ci tengo a dire che non ho un pregiudizio ideologico – ha chiarito – dall’opposizione ho potuto vedere negli anni le difficoltà amministrative del contenzioso tra Stato e Regioni che crea problemi” e per evidenziarlo ha esemplificato che ci vogliono “10 anni per fare il fascicolo sanitario elettronico e 5 per l’anagrafe vaccinale”.
 
“Ho letto le richieste di autonomia e sono legittime. Queste esigenze delle Regioni derivano dall’incapacità dei precedenti governi di produrre cambiamenti. Queste rigidità di sistema hanno fatto si che le Regioni non si dotassero di strumenti per superare i problemi, penso alla formazione post laurea e ai problemi che hanno nei territori per far fronte alla carenza di personale”.
 
“Il mio compito – ha precisato – è assicurare i servizi e se questo vuol dire dare maggiori funzioni alle Regioni ben venga. È chiaro però che le altre Regioni, che le funzioni non le hanno, non possono ‘morire’”.
 
Rispondendo ad una nostra domanda sul fatto che una maggiore autonomia possa rischiare di farci trovare in una giungla normativa su una materia delicata come quella del personale, il Ministro ha replicato: “Il rischio più grande tra la giungla e il non erogare servizi è quello di non erogare i servizi perché i concorsi vanno vuoti in assenza di specialisti. Dobbiamo andare per ordine di priorità, innanzitutto dobbiamo dare alle Regioni che lo vogliono la possibilità di usare i propri strumenti per erogare i servizi. Chiaramente poi, dobbiamo cercare di farlo a partire dalla legge parlamentare e dagli altri accordi come il Patto Salute, gli accordi Stato-Regioni e gli accordi con i sindacati, perché mi hanno chiesto anche la possibilità di una contrattazione collettiva regionale che chiaramente va di pari passo con l’inquadramento del personale sanitario”.
 
“Abbiamo analizzato – ha precisato – tutte le funzioni che ci sono state richieste e abbiamo visto che molte di queste possono essere fatte a isorisorse. Ho la rassicurazione del Governo che non ci sarà un danneggiamento delle Regioni più deboli e nel Patto per la salute prevedremo un loro percorso di accompagnamento. Diciamo che, rispetto alle funzioni che mi sono state proposte, sono d’accordo al 70%, mentre sui farmaci non farò nessun passo indietro”.
 
Il Ministro durante il suo intervento ha poi lanciato un appello alla Rai per far entrare nei palinsesti strumenti di formazione sanitaria per i cittadini a partire dalle manovre di rianimazione come “banali manovre di primo soccorso e di disostruzione pediatrica”.
 
“Ritengo – ha precisato Grillo a margine dell'evento – che un servizio così importante come quello della radiotelevisione pubblica non possa non svolgere un ruolo fondamentale nella conoscenza sanitaria dei cittadini. E non solo per campagne di comunicazione, come quella che abbiamo fatto sui vaccini, o che faremo contro le dipendenze o sull'Aids, ma proprio come strumento di formazione. Perché affidare a YouTube il tutoraggio su come svolgere una manovra di disostruzione pediatrica? Utilizziamo questi spazi anche per fare formazione qualificata con operatori certificati”.
 
La “richiesta di aiuto” al presidente della Rai Foa, ha precisato, “l'ho già fatta informalmente e lo farò anche formalmente”. A esser coinvolti, secondo il ministro, dovrebbero essere “università, ospedali, e Istituto superiore di Sanità: utilizziamo questa rete”.
 
Grillo ha parlato poi del problema del personale. “Corriamo il rischio che se non c’è più il personale che lavora e tiene in piedi la sanità pubblica essa chiude e vanno tutti nel privato”. E poi ha rilanciato sulla formazione: “La visione delle borse e delle scuole di specializzazione è arcaica e va riformata. Dobbiamo essere alla pari degli altri paesi europei con percorsi di formazione-lavoro. È un’operazione che non sarà indolore ma è uno dei cambiamenti che dobbiamo fare”.
 
Grillo ha poi rassicurato sul suo impegno affinché nella “prossima manovra sanità abbia più spazio”. E in questo senso a margine dell’evento ha annunciato come “per l'eliminazione del superticket dovremo aspettare la prossima legge di Bilancio. Abbiamo già lavorato in questa manovra per trovare le risorse e sono sicura che il prossimo anno ci sarà spazio”.

23 gennaio 2019
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