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Blitz di Grillo al Pronto soccorso dell’Umberto I di Roma. E dopo la visita scoppia la polemica con Zingaretti: “Grave che il commissario non si sia fatto mai vedere”, dice il ministro


Dopo il Pertini, seconda visita non annunciata del ministro nei Pronto Soccorso italiani. Ancora una volta una struttura romana, ma Grillo ha preso l’impegno di “non lasciare escluso alcun territorio”. L’iniziativa ha lo scopo di verificare le condizioni dei Ps e di capire le cause di eventuali criticità. Tante quelle rilevate all'Umberto I dal ministro. Che però evidenzia la “grande qualità del  personale medico, infermieristico e socio sanitario”. Ma nel pomeriggio scoppia la polemica con il presidente della Regione e l'uscita del Lazio del Commissariamento appare sempre meno scontata

01 FEB - Seconda tappa del tour tra i Pronto Soccorsi italiani avviato dal ministro della Salute, Giulia Grillo, “per capire la situazione” e “sapere sia il punto di vista dei pazienti” ma anche “vedere come lavorano i nostri medici e i nostri infermieri. dalla cui qualità di vita e lavoro dipende anche la qualità delle cure che ci vengono prestate”.
 
Un viaggio iniziato il 21 gennaio scorso al Pertini di Roma. Per questa seconda tappa Grillo ha scelto un altro ospedale romano, l’Umberto I. Ma in occasione della visita al Pertini il ministro aveva assicurato che nessun territorio sarebbe rimasto escluso dalla ricognizione. Al Pertini Grillo aveva riferito di una situazione “abbastanza positiva”.
 
Più critica la situazione all'Umberto I. Accompagnata dai colleghi di partito Massimo Baroni, Francesco Lombardi, Francesco Silvestri, il ministro ha fatto il punto sull’ispezione all’Umberto I in diretta Facebook, evidenziando come si tratti del Ps più grande di Roma, “150mila accessi all’anno, circa 350 al giorno”, e un pronto soccorso che “nasce su un ospedale vecchio, quindi su una concezione antica, che è difficile da gestire”.

Il ministro spiega di avere riscontrato “grande qualità del nostro personale medico, infermieristico e degli assistenti socio sanitari, e questo è riconosciuto dagli stessi pazienti. Dispiace che siano costretti a lavorare in condizioni così complicate, sia di struttura, che di sovraffollamento incredibile. Non si riesci quasi a passare da una parte all’altra, i pazienti sono messi ovunque, seduti sulle barelle, uno sopra all’altro mi verrebbe da dire uno sopra a l’altro”.

Critiche anche le condizioni igieniche, “molto scadenti”. In merito Grillo ha puntato il dito contro l’esternalizzazione dei servizi “per risparmiare. Io non so se si risparmia, non credo che sia sempre così. Il punto, però, è che puoi pure esternalizzare, ma le pulizie vanno fatte”. All’Umberto I il ministro ha parlato di condizioni igieniche “indecorose” e ha spiegato di avere chiesto al direttore sanitario di capire come mai di questa situazione. “Tra un mese tornerò a verificare”.

Problemi anche nella sala d’aspetto dei famigliari dei pazienti. “Piccole cose”, ha detto il ministro, ma da migliorare. “Non c’è una presa per permettere ai famigliari dei pazienti che stanno lì tutto il giorno di ricaricare il telefonino, il bagno non era funzionante e mancano gli schermi per seguire l’iter dei pazienti”.

“Questa è una azienda grossissima – ha proseguito Grillo in diretta Facebook -, si parla 5mila dipendenti, quindi capacità di governare è impegnativa. Si parla di 240 mln da spendere per ristrutturare 17 padiglioni su 65”. Tutto cioè “fa capire quanto deve essere alto il livello di competenza di chi deve gestire la situazione. La mia sensazione, senza voler sminuire nessuno, è che in questo momento non ci sia una grande capacità di governare una struttura così complicata”. Poi una stoccata al presidente della Regione e commissario alla Salute Nicola Zingaretti, “che mi dicono non essere venuto recentemente, forse mai. Credo che se si vuole fare il commissario alla sanità e non si visita il PS più grande della regione, ci sia una mancanza importante”, ha detto Grillo.

Il ministro ha poi evidenziato come la struttura si faccia carico anche di “un grande problema sociale che sono i senza tetto, che la sera vengono a dormire qui. Quindi a tutti coloro che sono sensibili sulle politiche migratorie e si preoccupano dei migranti, io dico di preoccuparsi anche del problema di tutti i cittadini che non hanno dove andare e non c’è un circuito di presa in carico di questi senza tetto. Ringrazio gli operatori per il carico sociale di queste situazioni che non dovrebbero essere loro a gestire”.
 





01 febbraio 2019
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