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Grillo su tirocini professionalizzanti: “Problematiche non condizioneranno accesso alle scuole di specializzazione”


"Ricordo infatti che a costituire requisito di accesso a tale concorso è il possesso della laurea magistrale in medicina e chirurgia, mentre quello dell'abilitazione è richiesto solo al momento dell'inizio delle attività didattiche, solitamente previsto per i primi di novembre". Così il ministro della Salute rispondendo al Senato al question time sul tema presentato da Malpezzi (Pd).

21 MAR - "Con la circolare del 18 marzo 2019 il Miur ha inteso consentire ai soggetti laureati in medicina di svolgere e superare il tirocinio pratico valutativo in tempo utile ai fini dell'ammissione all'esame di Stato, la cui data di svolgimento sarà fissata prossimamente con apposita ordinanza di quel Ministero. Il citato Dicastero, in ogni caso, ha dato ampia assicurazione che l'ordinanza ministeriale in questione verrà adottata in tempi congrui, a consentire lo svolgimento della prossima sessione d'esame. Devo però chiarire con decisione che le problematiche connesse alla tempistica dell'indizione della prossima sessione degli esami di Stato, che, come si è detto, è ferma intenzione del Miur fissare al più presso, non condizioneranno l'accesso al concorso per le scuole di specializzazione di area sanitaria".
 
Così il ministro della Salute Giulia Grillo rispondendo oggi in Aula al Senato al question time sul tema presentato da diversi deputati del PD (prima firmataria Simona Malpezzi) e illustrata in Aula da Paola Bodrini che ha chiesto al Ministro "quale indirizzo intenda adottare per trovare una soluzione all'aggravamento della situazione soprattutto per il sistema sanitario nazionale dovuto ai ritardi e agli "imbuti" formativi, facendo fronte al ben noto problema strutturale di allarmante carenza di medici specialisti".
 
Di seguito la risposta integrale di Grillo:
 
"Signor Presidente, rispondo naturalmente all'interrogazione, non alle premesse; poi l'interrogante, se lo vorrà, potrà presentarne una anche sulle premesse, così le risponderò bene, perché questo Governo è quello che ha messo più borse di specializzazione rispetto a quello precedente: avete avuto cinque anni per risolvere il problema delle scuole di specializzazione e non lo avete fatto. Detto questo, rispondo all'interrogazione. Devo precisare subito che la questione posta con la presente interrogazione riguarda peraltro competenze esclusive del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca - e non della sottoscritta - ed è quindi con gli elementi informativi da esso raccolti che mi accingo a rispondere.

Con la circolare del 18 marzo 2019 il MIUR ha inteso consentire ai soggetti laureati in medicina di svolgere e superare il tirocinio pratico valutativo in tempo utile ai fini dell'ammissione all'esame di Stato, la cui data di svolgimento sarà fissata prossimamente con apposita ordinanza di quel Ministero.
Il MIUR ha inoltre voluto precisare che a breve comunicherà a tutti gli studenti le modalità di svolgimento delle prossime prove d'esame e in particolare se i quesiti somministrati saranno estratti da un archivio informatico periodicamente aggiornato oppure predisposti da quel Ministero avvalendosi di apposita Commissione nazionale di esperti.

Il citato Dicastero, in ogni caso, ha dato ampia assicurazione che l'ordinanza ministeriale in questione verrà adottata in tempi congrui, a consentire lo svolgimento della prossima sessione d'esame.
Devo però chiarire con decisione che le problematiche connesse alla tempistica dell'indizione della prossima sessione degli esami di Stato, che, come si è detto, è ferma intenzione del MIUR fissare al più presso, non condizioneranno l'accesso al concorso per le scuole di specializzazione di area sanitaria.
Ricordo infatti che a costituire requisito di accesso a tale concorso è il possesso della laurea magistrale in medicina e chirurgia, mentre quello dell'abilitazione è richiesto solo al momento dell'inizio delle attività didattiche, solitamente previsto per i primi di novembre.

Per ciò che riguarda le competenze del Ministero della salute, intendo dare assicurazione che in merito alla problematica relativa alla carenze di medici specialisti, che, come noto, ha già formato oggetto di specifici interventi da parte del Governo, proprio in questi giorni sono in atto le opportune interlocuzioni con i competenti uffici del MIUR, che, ne sono certa, produrranno soluzioni condivise in grado di evitare l'imbuto formativo cui si è fatto riferimento nell'interrogazione"
 
In sede di replica Simona Malpezzi ha sottolineato: "Lei ha perso un'occasione oggi, glielo dico di cuore, perché non è qui per farci un piacere, ma è interrogata ed è suo dovere venire a rispondere alle questioni che tutti le pongono. Non sono infatti questioni, Ministro, che le sta ponendo il Partito Democratico e i colleghi che sono qui oggi a farsi "portavoce" (visto che questo termine vi piace), ma sono proprio gli studenti delle facoltà di medicina. Il fatto che il Ministro della Salute non si interessi di questo possibile caos e magari di dialogare con il ministro Bussetti sul fatto che fino ad oggi non sono state date informazioni chiare rispetto alle scuole di specializzazione e soprattutto rispetto ai cosiddetti tirocini, con un ritardo netto che bloccherà la situazione, a me onestamente preoccupa".

"Secondo punto, Ministro: gli uffici hanno ritenuto che il quesito che abbiamo posto fosse un quesito adatto a lei, perché chiedevamo a lei in che modo intenda risolvere il problema. La risposta, Ministro, doveva essere: 'aumentando le borse di studio e aumentando i posti'.  È una cosa che non volete fare, perché l'avete fatto solo in maniera estremamente parziale, ma ci sarà anche modo di mettere in evidenza i dati tra quello che ha fatto il Governo che vi ha preceduto e voi. Avrà modo di dimostrarlo. L'unica risposta che poteva dare era una e chiara: 'aumenterò le borse di studio', ma qui non lo ha detto. Allora sa cosa le diciamo Ministro? Continuiamo a essere preoccupati per una ragione: proprio perché non siete stati attenti a far partire le questioni come Governo (in fondo vi assumete sempre le responsabilità come Governo, ce l'avete detto qui in Aula anche ieri; non è mai la responsabilità del singolo, ma sono sempre decisioni governative), i ragazzi che si troveranno a fare il tirocinio post-lauream lo faranno insieme agli studenti che si stanno ancora preparando per la laurea, quindi ante lauream, secondo quella che dovrebbe essere la nuova norma. Ecco qual è l'imbuto su cui lei non ha voluto assolutamente rispondere".

"Però ci dovrà dire prima o poi - e lo dovrà dire ai ragazzi - come intende limitare questo sovraffollamento, che significa meno qualità, meno sicurezza e minore possibilità di prepararsi, com'è loro diritto. Significa negare un'opportunità vera a tutti quei ragazzi cui lei in questa situazione non ha voluto dare risposta".

21 marzo 2019
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