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Question time/1. Patto Salute. Grillo assicura: “Nessuno stallo”. Ma non indica ancora una data. Confermati invece i fondi per il 2019. E il PD protesta: “Ma il Patto deve fissare quelli del 2020 e 2021”


Il ministro ha risposto a un'interrogazione di De Filippo PD: "Il documento più aggiornato sul Patto - ha detto - è stato inviato il 13 marzo scorso alle regioni. A breve partirà una nostra lettera di convocazione alle Regioni per concludere la stesura". "Il Patto per la salute era da sottoscrivere entro il 31 di marzo perché doveva garantire la programmazione del Fondo sanitario per i prossimi tre anni, cosa che lei oggi sta smentendo clamorosamente dando assicurazioni solo sul 2019", ha replicato l'esponente Dem

10 APR - "Non vi è alcuno stallo, siamo pronti per portare a termine il nuovo patto per la salute in tempi naturalmente congrui alla complessità del compito che ci accingiamo a svolgere. In riferimento al termine del 31 marzo, si tratta di un termine ordinatorio, quindi il fatto che venga scatolato non ha alcun tipo di effetto giuridico sulla sottoscrizione del patto. Invece, per quanto riguarda il finanziamento, ovviamente assicuro che il finanziamento che è stato previsto nella scorsa legge di bilancio per il Fondo sanitario nazionale per 2019 sarà confermato per quanto già indicato".
 
Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha risposto oggi pomeriggio in Aula alla Camera all'interrogazione presentata da Vito De Filippo (Pd) riguardante chiarimenti in merito all'iter per la stipula del nuovo Patto per la salute, anche in relazione alle disposizioni della legge di bilancio per il 2019 in materia di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale.
 
Questa la risposta integrale del ministro Grillo:
"Il percorso delineato dalla scorsa legge di bilancio ha sicuramente posto una sfida molto ambiziosa al Governo, affidando al nuovo Patto per la salute obiettivi che si collocano in forte discontinuità rispetto al passato. Nel perseguire tali obiettivi, il Governo ha voluto assicurare alle regioni non solo la garanzia della condivisione delle singole clausole del Patto, prerogativa naturale in ogni accordo, ma anche delle modalità del processo che dovrà portare alla stipula dell'accordo stesso: è questa, come si può intendere facilmente, una regola non espressamente contenuta nelle procedure di conclusione del Patto, ma che muove dalla consapevolezza, in cui credo fortemente, che debba essere riconosciuta la massima dignità ad ogni istanza proveniente dalle regioni. Per questo motivo ho aderito subito e convintamente alla richiesta formulata dalle regioni di acquisire innanzitutto un accordo su alcuni punti qualificanti del Patto, sui quali, essendo ormai di dominio pubblico e per ragioni di tempo, non mi dilungherò in questa sede.
 
Per rispondere in modo più completo all'interrogante è tuttavia importante sottolineare un'informazione che non è nota all'esterno del tavolo delle trattative: dopo una prima stesura del nucleo di misure più strategiche del Patto, il documento più aggiornato che teneva conto delle risultanze delle prime riunioni e delle ulteriori deduzioni del Ministero della salute, è stato inviato il 13 marzo scorso alle regioni. È proprio di queste ore l'interlocuzione con alcuni esponenti della Conferenza Stato-Regioni, tanto che a breve partirà appunto una nostra lettera di convocazione con gli stessi per concludere la stesura del Patto.
 
Desidero quindi rassicurare gli interroganti che non vi è alcuno stallo e che siamo pronti per portare a termine il nuovo patto in tempi naturalmente congrui alla complessità del compito che ci accingiamo a svolgere. In riferimento al termine - come ben sapete - del 31 marzo, si tratta di un termine ordinatorio, quindi il fatto che venga scatolato non ha alcun tipo di effetto giuridico sulla sottoscrizione del patto. Invece, per quanto riguarda il finanziamento, ovviamente assicuro che il finanziamento che è stato previsto nella scorsa legge di bilancio per il Fondo sanitario nazionale per 2019 sarà confermato per quanto già indicato".
 
Vito De Filippo (Pd), in sede di replica, ha dichiarato: "Io vorrei consigliare, con molto rispetto, al Ministro di utilizzare lo stesso linguaggio della sincerità che ha utilizzato in una sua precedente esperienza istituzionale, e ammettere, con grande franchezza e con grande sincerità, in quest'Aula che lei sta guidando un luogo arreso: il suo Ministero. Arreso, sostanzialmente, perché circondato da 'tassapiattisti', da 'quota 100' e da una serie di altre manovre finanziarie. Abbiamo conosciuto i 'terrapiattisti' quando si è parlato di vaccini, ora stiamo conoscendo i 'tassapiattisti', che stanno sostanzialmente travolgendo le aspettative finanziarie del suo Ministero, ma soprattutto del sistema sanitario del nostro Paese. Si fanno saltare dati, perché nella sua risposta, molto ermetica e non in linea con la sua precedente esperienza di sincerità, lei ci parla del Fondo del 2019 e non ci parla invece del Fondo del 2020 e del 2021".
 
"Io vorrei ricordarle che il Patto per la salute, che è uno strumento che lei ha aveva ampiamente criticato e che ha voluto utilizzare nell'assoluta continuità - in questo senso virtuosamente - del suo Governo rispetto a quelli precedenti, era da sottoscrivere entro il 31 di marzo perché doveva garantire la programmazione del Fondo sanitario per i prossimi tre anni, cosa che lei oggi sta smentendo clamorosamente, perché immagino che le cose che dovrà fare il suo Governo da qui a qualche settimana travolgeranno le sue aspettative, in una cornice istituzionale che lei finge di raccontare in grande equilibrio e in grande sintonia con le regioni, ma che è esattamente il contrario di quello che lei ha dichiarato. C'è uno scontro in atto tra lei e le regioni, sia sulle cifre sia sul profilo costituzionale delle competenze tra Regioni e Governo sulla sanità. Lei non vuole utilizzare questo argomento e questa sincerità perché è stata anche lei ovviamente avvolta dall'ambiguità, anche dalla destrezza pragmatica e cinica con la quale sta guidando il suo Ministero, in sintonia col suo Governo", ha concluso l'esponente del PD.

10 aprile 2019
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