Farmaci. Distribuzione diretta e per conto: conviene veramente e a chi? Parte l’indagine conoscitiva della Commissione Affari sociali
“Lo scopo - spiega il proponente, Marcello Gemmato, farmacista e segretario della Commissione di Fratelli dìItalia - è quello di verificare, tramite una serie articolata di audizioni dei soggetti maggiormente qualificati e di analisi accurata dei dati da essi forniti, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità della distribuzione diretta e della distribuzione per conto del farmaco e quindi dell’azione della pubblica amministrazione in questo settore”.
28 OTT - Un’indagine conoscitiva sulla distribuzione diretta dei farmaci. È quanto proposto dal deputato di FdI e segretario della Commissione Affari Sociali della Camera,
Marcello Gemmato. “Ho proposto ai Colleghi della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati lo svolgimento di un’indagine conoscitiva in materia di distribuzione diretta dei farmaci. L’indagine è stata inserita nel programma dei lavori della commissione”.
“Lo scopo – spiega Gemmato, che è anche un farmacista specializzato in farmacia ospedaliera - di questo studio è quello di verificare, tramite una serie articolata di audizioni dei soggetti maggiormente qualificati e di analisi accurata dei dati da essi forniti, l’efficacia, l’efficienza e l’economicità della distribuzione diretta e della distribuzione per conto del farmaco e quindi dell’azione della pubblica amministrazione in questo settore”.
“I motivi – precisa - che mi hanno spinto a proporre questa indagine sono rappresentati dal fatto che a fronte del presunto vantaggio economico derivante dal minor costo a carico del bilancio dello Stato per l’approvvigionamento e per la distribuzione del farmaco agli assistiti per il tramite di ospedali e ASL appaiono evidenti una serie di rilevanti svantaggi economici sia per i pazienti che per il bilancio dello Stato, e svantaggi per i cittadini sia sotto il profilo sanitario che sociale. Sotto il profilo strettamente economico, infatti, le strutture pubbliche sostengono notevoli costi sommersi come quelli afferenti alla gestione delle gare e del magazzino, ai farmaci scaduti, ai continui furti milionari di medicinali e agli sprechi di medicinali dovuti dispensazione eccessiva (in fatti a volte i pazienti muoiono o cambiano terapia), al personale dedicato nonché costi fissi di varia natura”.
“Dal punto di vista sociale ed economico – continua - le cronache evidenziano continui e pesanti disagi per i malati e i loro familiari, costretti ad affrontare lunghe file e molto spesso gravosi e onerosi spostamenti per ottenere medicinali che potrebbero più facilmente ritirare in una farmacia poco distante dalla propria abitazione. Sotto il profilo sanitario, invece, l’impossibilità da parte delle strutture pubbliche di seguire adeguatamente i pazienti nel corso delle loro terapie farmacologiche determina, tra le tante, problematiche di compliance che causano l’aggravamento della patologia, la necessità di costosi ricoveri e cure più invasive e onerose rispetto all’assunzione di farmaci. Tutto ciò provoca evidentemente aumenti di costi a carico dei pazienti ma soprattutto dello Stato”.
“Sono certo – conclude - che questa indagine e l’analisi puntuale dei dati e delle osservazioni che sapranno offrire i soggetti convocati in audizione saranno utili a delineare un quadro quanto più preciso possibile sulla effettiva funzionalità del meccanismo della distribuzione diretta e sui relativi costi e dei benefici. Lo studio sarà dunque utile non solo ad offrire dati e documenti necessari all’attività di tutti i parlamentari ma anche ad offrire un contributo determinante volto a migliorare l’azione complessiva della pubblica amministrazione nel settore sanitario nonché l’investimento delle relative risorse tendendo a minimizzare sempre di più gli sprechi”.
28 ottobre 2019
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