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Federalismo fiscale. Balduzzi: "Pronti ad applicare i costi standard sanitari"


Nel corso del question time alla Camera il ministro ha chiarito la posizione dell’esecutivo sul federalismo fiscale in sanità. Entro aprile la valutazione dei risultati finanziari del 2011. Da individuare cinque regioni in equilibrio tra cui indicare le tre benchmark per il calcolo dei costi standard. 

29 MAR - Ieri il ministro della salute, Renato Balduzzi, nel corso del question time alla Camera ha risposto ad un’interrogazione presentata dal gruppo della Lega nord sulle “Iniziative per la revisione della programmazione dei piani di rientro dai disavanzi sanitari regionali e per la celere determinazione dei costi standard”.

 
Per prima cosa il responsabile della Salute ha ribadito la posizione dell’esecutivo sul federalismo fiscale: “Vorrei chiarire un aspetto che forse a oggi risulta non sufficientemente chiaro e cioè che non c’è alcuna volontà da parte del Governo in carica di procrastinare l'attuazione del federalismo fiscale. Rassicuro da questo punto di vista: quanto previsto dalla normativa vigente in tema di federalismo fiscale verrà puntualmente adempiuto per quanto riguarda la sanità. Non ci sono ragioni per affermare il contrario”.

 
Balduzzi poi è entrato nel merito del programma di attuazione del federalismo riferendo che “per quanto riguarda la questione dell’attuazione del federalismo fiscale, il cui perno in sanità è la determinazione dei costi standard sulla cui base determinare il fabbisogno standard regionale, entro aprile saranno valutati i risultati finanziari relativi al 2011. Sulla base di questi, la procedura prevede l'individuazione di cinque Regioni in equilibrio economico. Fra queste, la conferenza Stato-Regioni, individuerà le tre di benchmark, e così via”.

 
“Prima però di motivare quanto affermato – ha precisato il Ministro – volevo ricordare agli onorevoli interroganti che al Ministero della salute non sono note procedure di reclutamento di personale nelle regioni Puglia e Calabria in violazione del blocco del turn over.
È nota, invece, quella relativa alla regione Lazio, ma le deroghe relative sono state autorizzate con decreto-legge”.
 
Balduzzi, inoltre, sollecitato da un’interrogazione presentata da Di Pietro (Idv) sugli “Intendimenti del Governo in merito alla revoca degli incarichi commissariali conferiti al presidente della regione Molise” ha spiegato come “i fatti addotti non sono rilevanti ai fini dell’applicazione della procedura prevista dal vigente ordinamento per quanto riguarda le regioni sottoposte a piano di rientro e le conseguenze di un inadempimento da parte del presidente della regione nominato commissario ad acta rispetto agli obblighi del piano”.

 
“Come avevo avuto occasione di dire già nel question time del primo febbraio scorso il governo si attiene alle procedure previste dal comma 84 della legge 191 del 2009 in combinato disposto con il comma 88. È successo che la delibera del Cdm del 20 gennaio per una parte aveva un contenuto ricognitivo, prendeva atto della circostanza che il commissario presidente della Regione era stato rinnovato per mandato elettorale e continuava funzione commissario. Per altro, aveva un contenuto innovativo, nel senso che significava affiancare al subcommissario esistente un altro subcommissario, sostituendo il precedente, per dare un’ulteriore chance alla Regione Molise. Ora la procedura prevede la verifica annuale, il prossimo 3 aprile 2012, si verificherà la possibilità di applicare il comma 84 e le valutazioni del ministero dell’Economia e della Salute saranno successive alla verifica. C’è anche da verificare la possibilità di applicare l'art.2 comma 4 del dlgs 149 del 2011 in materia di meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Province e Comuni”.


29 marzo 2012
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