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Dal lockdown alla Fase 4. Ecco la road map con tutti i criteri sanitari da soddisfare per uscire dalla pandemia da coronavirus

di Luciano Fassari

Con il nuovo Dpcm pubblicato ieri in Gazzetta è stata inserita anche una vera e propria road map per uscire in sicurezza dalla pandemia attraverso varie fasi che prevedono un serrato monitoraggio del rischio sanitario. Per esempio calo dei casi, prontezza dei sistemi sanitari, capacità di fare tamponi, che devono essere soddisfatti per salire al livello successivo fino al traguardo della Fase 4 che segnerà la fine della pandemia che, si ribadisce, potrà aversi solo con il vaccino e/o farmaci efficaci

28 APR - Un percorso di monitoraggio sanitario che dal lockdown arriva step by step alla Fase 4 di uscita dalla pandemia. Il sentiero, tra paletti e risultati sanitari da raggiungere è stato messo nero su bianco nell'allegato 10 dell’ultimo Dpcm pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che - insieme ai criteri che dovranno essere messi a punto entro il prossimo 2 maggio giorni dal Ministero della Salute (al momento sarebbero la diminuzione di ricoveri ordinari e in pronto soccorso insieme ad un RT inferiore ad 1) - rappresenta la cartina di tornasole per fare in modo di tenere sotto controllo l’epidemia nelle varie Regioni.
 
Infatti, come prevede lo stesso Dpcm, qualora si uscisse fuori dal percorso, ovvero con un aggravamento del rischio sanitario, sarebbero subito introdotte “misure restrittive necessarie e urgenti per le attività produttive delle aree del territorio regionale specificamente interessate dall'aggravamento”.
 
Ma cosa prevede questo percorso?
Si parte dalla Fase 1, ovvero il lockdown. Per entrare nella Fase 2A si devono rispettare tutta una serie di condizioni rispetto al numero di casi notificati, al numero di casi che hanno richiesto un ricovero in ospedale e a quelli in terapia intensiva. Ebbene per andare avanti dev’essersi registrato un trend in miglioramento su questi indicatori di almeno il 60%. Se si supera questo primo scoglio si valuterà se la trasmissione del virus nella Regione è stabile. Nello specifico si dovrà verificare che i casi negli ultimi 14 giorni sono in calo o stabili, se RT regionali e inferiore o uguale a 1 e se vi è assenza di focolai sul territorio.
 
Se anche questo step viene superato si valuterà se sono soddisfatti gli altri criteri per il passaggio alla Fase 2A. I criteri sono: servizi sanitari non sovraccarichi, prontezza di reazione del sistema sanitario regionale, abilità nel testare tempestivamente tutti i casi sospetti e la possibilità di garantire adeguate risorse per il contact-tracing, isolamento e quarantena.
 
Una volta entrati nella Fase 2A si procederà ad una rivalutazione periodica di tutti i criteri. Se i segnali sono positivi si potrà passare alla Fase 2B dove ai criteri già menzionati si aggiunge quello della capacità di monitoraggio epidemiologico.
 
Sarà solo con l’arrivo del vaccino o di trattamenti efficaci contro il virus che si potrà passare alla Fase 3, che dopo un periodo di mantenimento in cui si valuterà l’andamento dell’epidemia attraverso tutti i criteri sopra esposti potrà finalmente portare alla Fase 4 che segnerà la fine della pandemia.




Luciano Fassari

28 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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