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Covid. Boccia alle Regioni: “Pronti ad impugnare provvedimenti regionali che violano le norme varate a tutela di tutti”. Nel mirino Trento, Bolzano e la Sicilia


Per il ministro per gli Affari regionali “non possiamo permetterci distinzioni. Serve unità massima”. Annuncia, dunque, la possibile impugnativa del Governo nei confronti delle ordinanze locali che allenteranno le restrizioni dell’ultimo Dpcm. Appello alle Regioni: “C’è una storia comune tra Stato e Regioni di otto mesi di duro lavoro e il rispetto doveroso per la memoria di oltre 37.700 persone scomparse che deve imporci un sostegno forte per il lavoro di medici e infermieri che non può essere macchiato da distinguo incomprensibili”.

28 OTT - “La difesa della salute e la protezione della vita per tutelare anche l’economia deve rimanere il nostro punto fermo”. Per questo, e in considerazione del fatto che il decreto Ristoro appena approvato “garantisce tempi rapidissimi e risorse adeguate”,  il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, annuncia che “siamo pronti come Governo a impugnare gli eventuali provvedimenti che mettono a rischio la condizione sanitaria territoriale violando le norme varate a tutela di tutti”.

Un messaggio forte e chiaro nei confronti delle Regioni e PA che hanno già adottato misure meno restrittive del Dpcm, come nel caso di Trento e Bolzano, e di quelle che dovessero decidere di lasciare maggiore raggio di azione ad alcuni settori più colpiti dall’ultimo provvedimento del Governo, ad esempio ristorazione e spettacolo.

Per Boccia questo non è possibile. “I dati sui contagi impongono a tutti i livelli istituzionali di sostenere ogni sforzo degli operatori sanitari. Tutti i responsabili istituzionali hanno sul tavolo le valutazioni di quello che accade nelle corsie degli ospedali. Le analisi richiamate dall’ISS sono chiare e conosciute da tutte le Regioni. Ogni Regione conosce bene i numeri del proprio territorio e la condizione della propria rete sanitaria”, afferma nella nota il ministro.

Il richiamo di Boccia è anche all’unità nazionale che ha caratterizzato maggiormente la prima fase dell’emergenza rispetto alla fase attuale. “C’è una storia comune tra Stato e Regioni di otto mesi di duro lavoro e il rispetto doveroso per la memoria di oltre 37.700 persone scomparse che deve imporci un sostegno forte per il lavoro di medici e infermieri che non può essere macchiato da distinguo incomprensibili”, dichiara nella nota.

Da qui l’“appello a tutte le Regioni, alle Province autonome e agli enti locali perché si mettano da parte le eventuali divergenze e si collabori al massimo per affrontare insieme anche questa fase così complessa. Non possiamo permetterci distinzioni né, a maggior ragione la sottovalutazione della condizione sanitaria del Paese. Serve unità massima”.
 
 
E in serata di oggi l'annuncio delle prime impugnative contro la PA di Trento e l'annunciato ddl della Sicilia"Nel momento in cui ripetiamo che l'esigenza di anticipare l'orario di chiusura dei locali, per ridurre la mobilità dei cittadini, è stata dettata da stringenti esigenze di emergenza sanitaria nazionale, ribadiamo che le decisioni di derogare alle misure del dpcm minano i principi di uniformità di norme atti a garantire la sicurezza dei cittadini e la salute pubblica. È sempre possibile, come abbiamo più volte sottolineato, adottare sui singoli territori misure più restrittive", scrive in una nota Boccia che annuncia di aver trasmesso oggi la "richiesta di impugnativa per i provvedimenti adottati della Provincia Autonoma di Trento" e che il medesimo provvedimento "sarà attivato per tutte le Regioni e le Province Autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del dpcm".
 
Il ministro informa poi che "è in corso di valutazione l’ordinanza della Provincia Autonoma di Bolzano". "Duole constatare, per alcune dichiarazioni pubbliche - prosegue - la non completa consapevolezza della situazione sanitaria in Italia e duole ancor di più che non siano tenuti in dovuto conto i dati uniformi di rischio. Non fa eccezione la Regione Autonoma Siciliana che oggi ha anticipato attraverso il Presidente Musumeci, l’ipotesi di un ddl che, se dovesse essere approvato, sarà immediatamente impugnato dal Governo. Con l'aumento esponenziale di contagi e l’aumento delle vittime, rinnovo ancora una volta la richiesta di massima collaborazione". 
  

28 ottobre 2020
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