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Specializzazioni mediche. Mur: “Rispetteremo data avvio attività didattiche del 30 dicembre”


Il Ministero dell’Università rispondendo ad un’interrogazione in commissione Cultura alla Camera promossa dal Movimento 5 Stelle torna sulla questione dello sblocco delle graduatorie del test di ammissione ad oggi pubblicate solo in via provvisoria: “Le ulteriori fasi della procedura saranno comunicate entro il 9 novembre, allorquando saranno definiti dal Consiglio di Stato tutti gli altri procedimenti cautelari”. Tuzi (M5S): "Più risorse per borse unica soluzione"

29 OTT - “Va detto che a fronte delle prime ordinanze cautelari del TAR favorevoli ai ricorrenti, il Consiglio di Stato, aderendo alle tesi del Ministero, da una parte, ha confermato la legittimità del bando — in quanto attuativo di disposizioni di legge; e, dall'altra, ha ritenuto - nel bilanciamento degli opposti interessi in gioco — di dare preminenza alla necessità di garantire la prosecuzione della procedura.

Il Ministero, dunque, d'intesa con l'Avvocatura dello Stato, ha dato esecuzione alle prime ordinanze del Consiglio di Stato. Ne consegue che la graduatoria che è stata pubblicata non è, allo stato, definitiva in quanto si è in attesa delle ulteriori pronunce del Consiglio di Stato su analoghi ricorsi promossi da altri ricorrenti”. È quanto ha precisato il Ministero dell’Università rispondendo ad un’interrogazione in commissione Cultura alla Camera promossa dal Movimento 5 Stelle.

“In questa direzione – continua il Mur - si è già data comunicazione ai candidati che le ulteriori fasi della procedura saranno comunicate entro il 9 novembre, allorquando — si confida — saranno definiti dal Consiglio di Stato tutti gli altri procedimenti cautelari. Pertanto vi è la necessità di definire un nuovo cronoprogramma, che consentirà comunque il completamento, nei tempi utili, delle fasi di scelta ed immatricolazione in modo da rispettare la data di avvio delle attività didattiche, prevista da bando per il 30 dicembre 2020”.

Il Mur entra poi nello specifico sottolineando come “il concorso di quest'anno differisce dai precedenti per l'introduzione di alcune misure che puntano a rendere più aperto e "contendibile" il percorso di specializzazione medica: vanno in questa direzione, infatti, le misure del bando che puntualizzano la incompatibilità con la frequenza al corso per medici di medicina generale e quelle che limitano la valutazione dei titoli a chi partecipa al concorso, pur partendo da una posizione già consolidata all'interno del "sistema" (in quanto già titolare di altra borsa di specializzazione o già in servizio nel Servizio Sanitario Nazionale). L'incompatibilità tra il percorso di specializzazione medica e quello di formazione specifica in medicina generale è prevista in una disposizione di legge del 2001 (ci si riferisce all'articolo 19, comma 12 della legge 28 dicembre 2001 n. 448), che le recenti modifiche al regolamento n. 130/2017 che disciplina il concorso in parola, hanno solo contribuito a specificare alla luce anche di un parere del Consiglio di Stato”.

“Le nuove modalità di valutazione dei titoli  - prosegue il Mur - previste nel bando, invece, corrispondono alla scelta, effettuata con l'articolo 19, comma 5, del C.d. decreto semplificazioni, di favorire l'ampliamento della platea dei potenziali specializzandi a beneficio dei giovani laureati, attualmente privi di una opportunità formativa o di lavoro: ciò, è bene precisare, senza precludere la partecipazione di alcuno al concorso in parola ma solo attraverso un meccanismo di valutazione dei titoli di quei candidati che, in quanto già specializzandi e/o specializzati, ovvero già in servizio nel Servizio sanitario nazionale, hanno un maggior numero di esperienze che, laddove computate integralmente nella valutazione, potrebbero favorire chi è già nel circuito formativo e/o lavorativo. Dietro le misure proposte dal Ministero vi è, dunque, esclusivamente la volontà di rispettare lo spirito della norma della legge n. 448 del 2001”.

“Tutto questo, va detto – conclude il Ministero -, al fine di consentire la migliore allocazione delle ingenti risorse economiche che questo Governo ha riservato alle borse di specializzazione medica — e che si vuole integralmente replicare nella prossima legge di bilancio — in modo da corrispondere, soprattutto in questo momento cruciale per la sanità del Paese, al fabbisogno espresso dal Servizio Sanitario Nazionale, che in passato ha scontato una significativa dispersione di risorse pubbliche per effetto delle borse "interrotte" a seguito di vincita di altro percorso di formazione specialistica, ovvero per la parziale sovrapposizione con il percorso di formazione in medicina generale”.

 

Tuzi (M5S): “Unica soluzione sono più risorse per le borse di specializzazione”

Era inevitabile che sul concorso di specializzazione medica sarebbero sorti dei problemi, date le tempistiche e le modalità con cui si è scelto di svolgerlo che, è noto, auspicavamo diverse. Oggi ci sono oltre 23.600 candidati che aspettano risposte dal ministero dell’Università”. Così Manuel Tuzi, deputato del MoVimento 5 Stelle che oggi ha rivolto un’interrogazione in commissione Cultura al Miur.

“Il sottosegretario De Cristofaro ha comunicato che per la pubblicazione delle graduatorie definitive si seguirà un nuovo cronoprogramma a partire dal prossimo 9 novembre, dopo le ulteriori pronunce del Consiglio di Stato sui ricorsi presentati. Ci auguriamo vivamente che l’attesa duri il meno possibile”, sottolinea il portavoce: “il futuro di migliaia di specializzandi è nelle mani della giustizia amministrativa, mentre nei nostri ospedali diventa sempre più grave la carenza di camici bianchi”.

“L’unica vera risposta che possiamo e dobbiamo dare ai nostri giovani laureati, così come al nostro servizio sanitario nazionale che ha urgente bisogno di nuovi medici, è una sola: più risorse per le borse di specializzazione. Da questo punto di vista è sicuramente positivo l’impegno preso dal ministero per mantenere, nella prossima legge di bilancio, il numero di borse già previste per quest’anno, ma occorre puntare a un costante intensificarsi dell’impegno”, conclude Tuzi.

29 ottobre 2020
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