Recovery Plan. I radiologi: “Fondi insufficienti per la sanità”
Amaro il commento del sindacato SNR sul “mancato finanziamento promesso alla Sanità” nel piano del Governo. “In attesa di sviluppi, plaudiamo alle prese di posizione del Ministro della Salute e ci auguriamo che altre forze politiche vogliano sostenere le nostre ragioni in questa battaglia di civiltà”.
10 DIC - “Opera et oleum perdidi” avrebbe detto Plauto: tanta fatica per nulla": è
Fabio Pinto, vice Segretario del Sindacato Area Radiologica SNR-FASSID ad esprimere tutta la delusione degli iscritti sulla bozza del
Recovery Plan.
"Il Piano di sviluppo della nostra nazione – sottolinea - non può prescindere da un adeguato finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, già dimostratosi baluardo irrinunciabile per fronteggiare l’emergenza COVID-19, proponendosi anche quale modello per altre nazioni. In buona sostanza, riteniamo assolutamente insufficienti i circa 9 miliardi in via di assegnazione, paragonati agli oltre 17 riservati alla parità di genere oppure ai 74 destinati alla transizione ecologica: senza nulla togliere alle altre tematiche, infatti, le visioni di sviluppo devono essere incardinate nei contesti in cui vanno ad agire”.
“Proprio nel giorno che Agenas – rileva - certifica i bilanci in rosso di un ospedale su quattro, è bene ricordare che il ridotto finanziamento del SSN determinerà un ulteriore aggravio delle difficoltà operative nella sanità pubblica del centro-sud nazionale, con mancato rimpiazzo del personale e ridotta tutela della salute dei cittadini. Pensiamo, ad esempio, a regioni come la Calabria, la cui dignità verrebbe nuovamente calpestata dalle scelte della politica. In attesa di sviluppi, plaudiamo alle prese di posizione del Ministro della Salute, on. Speranza, e ci auguriamo che altre forze politiche vogliano sostenere le nostre ragioni in questa battaglia di civiltà".
10 dicembre 2020
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