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Covid. Valle d’Aosta, Calabria e Toscana in zona rossa. Il Lazio va in arancione. Rt scende a 1,08

di Luciano Fassari

Niente da fare per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Marche, PA Trento, Piemonte e Puglia che rimarranno rosse perlomeno per altre due settimane (fino a metà aprile). La Campania invece fa segnare un dato migliore, da zona arancione, anche se dovrà in ogni caso confermare i dati la prossima settimana per uscire dal rosso subito dopo le festività pasquali. IL REPORT

26 MAR - Scende l'indice Rt a livello nazionale che passa da 1,16 della scorsa settimana a 1,08. È quanto riporta l’ultimo monitoraggio curato da Iss e Ministero della Salute relativo al periodo dal 15 al 21 marzo. Scende a 247 anche l’incidenza settimanale.
 
“L’incidenza a livello nazionale è ancora molto elevata – si legge nel report - . Alla luce della predominanza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”.
 
“Il numero complessivo di persone ricoverate in terapia intensiva – prosegue - è ancora in aumento con un tasso di occupazione a livello nazionale sopra la soglia critica. Si osserva un analogo andamento per le aree mediche.I dati di incidenza, trasmissibilità ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione”.
 
“È fondamentale – continua - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi”.
 
La sintesi
 
Si osserva un miglioramento complessivo del rischio, sebbene complessivamente ancora alto. Cinque Regioni (Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Tredici Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia Autonoma di Bolzano). Tredici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Valle d’Aosta) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, e un’altra (Calabria) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Otto Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.
 
 
Rimane alto il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni/PPAA vs 13 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (39% vs 36% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento da 3.256 (16/03/2021) a 3.546 (23/03/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (43%) con un forte aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 26.098 (16/03/2021) a 28.428 (23/03/2021).
 
Tutte le Regioni/PPAA, tranne sei, hanno riportato allerte di resilienza. Una di queste (Puglia) riporta molteplici allerte di resilienza.In leggera diminuzione il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (53.837 vs 54.964 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è 33,8%. Invece, il 42,2% dei casi sono stati rilevati attraverso la comparsa dei sintomi. Infine, il 24,0% attraverso attività di screening.
 
I cambi di colore.
 
Il Lazio è l’unica tra le Regioni rosse che dal prossimo martedì passerà in area arancione. I dati, infatti, già positivi la scorsa settimana sono stati confermati anche dal monitoraggio di questa mattina come dimostrano anche le proiezioni sull’incidenza settimanale che dovrebbe essere al di sotto della soglia dei 250 casi per 100mila abitanti come confermato dalla Regioni che dà un indice Rt a 0,99 e un'incidenza a 217. Altra novità riguarda poi la Valle d'Aosta e la Calabria che entrano in zona rossa da lunedì così come sarebbe a rischio la Toscana che ha un'incidenza superiore ai 250.
 
Niente da fare per Emilia RomagnaFriuli Venezia GiuliaVeneto, LombardiaMarchePA Trento, Piemonte Puglia che rimarranno rosse perlomeno per altre due settimane (fino a metà aprile) dato l’incidenza anche nell’ultimo monitoraggio è superiore ai 250. 
 
La Campania invece fa segnare un dato migliore, da zona arancione, anche se dovrà in ogni caso confermare i dati la prossima settimana per uscire dal rosso subito dopo le festività pasquali. 
“Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in serata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedi 29 marzo. Passano in area rossa le Regioni Calabria, Toscana e Val d’Aosta.  La Regione Lazio, invece, passa in area arancione a scadenza della vigente ordinanza. Per le restanti Regioni la situazione non cambia: sono in vigore le precedenti ordinanze o sono rinnovate quelle in scadenza”, fa sapere il Ministero della Salute.



 
Luciano Fassari

26 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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