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Covid. Firmato protocollo per le vaccinazioni sui luoghi di lavoro. Già pronte a partire 7.000 aziende. Costi somministrazione a carico delle imprese mentre i vaccini li fornisce lo Stato


Firmato ieri sera il Protocollo tra Governo, aziende e sindacati. L’adesione dei lavoratori sarà volontaria. Le somministrazioni potranno avvenire in azienda ma potranno anche essere stipulati accordi con strutture sanitarie private o con l'Inail. Il protocollo stabilisce che dovrà essere il medico competente a fornire ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccino, acquisire il consenso informato ed effettuare il previsto triage preventivo. IL PROTOCOLLO - LE LINEE GUIDA 

07 APR - Via libera alle vaccinazioni anti Covid in azienda. È stato sottoscritto ieri sera il Protoccolo d’intesa tra Governo, aziende e sindacati. Nel documento si prevede che i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.
 
La vaccinazione sarà volontaria e la somministrazione del vaccino è riservata ad operatori sanitari in grado di garantire il pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie adottate per tale finalità e in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 e viene eseguita in locali idonei che rispettino i requisiti minimi.
 
In alternativa alla modalità della vaccinazione diretta, laddove i datori di lavoro intendano collaborare all’iniziativa di vaccinazione attraverso il ricorso a strutture sanitarie private, possono concludere, anche per il tramite delle Associazioni di categoria di riferimento o nell’ambito della bilateralità, una specifica convenzione con strutture in possesso dei requisiti per la vaccinazione, con oneri a proprio carico, ad esclusione della fornitura dei vaccini.
 
Ulteriore possibilità, nel caso in cui i datori di lavoro non siano tenuti alla nomina del medico competente ovvero non possano fare ricorso a
strutture sanitarie private, è quella di avvalersi delle strutture sanitarie dell’INAIL. In questo caso, trattandosi di iniziativa vaccinale pubblica, gli oneri restano a carico dell’INAIL.
 
Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro.
 
Al momento sono oltre 7.000 realtà imprenditoriali che hanno aderito. 
 
Il protocollo stabilisce che dovrà essere il medico competente a fornire ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccino, assicurando inoltre l’acquisizione del consenso informato del soggetto interessato, il previsto triage preventivo relativo allo stato di salute e la tutela della riservatezza dei dati.
 
Durante la riunione è stato poi aggiornato anche il Protocollo sulla sicurezza Covid nei luoghi di lavoro firmato lo scorso 24 aprile 2020.
 
"Un'intesa importante" quella raggiunta questa sera sul Protocollo e il piano vaccini, "in coerenza e nel rispetto delle priorità definite nel piano strategico nazionale di vaccinazione". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, commenta l'accordo tra il governo e le parti sociali. "Due protocolli che confermano la centralità del valore della protezione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e nel Paese e che con il contributo dell'Inail, dimostrano l'importanza di un lavoro condiviso per combattere e sconfiggere il virus", ha concluso il numero uno di Corso Italia.
 
Positivo anche il giudizio del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: "È un segnale di grande responsabilità la sigla stasera del Protocollo nazionale sulle vaccinazioni nei luoghi di lavoro, così come anche, la revisione ed aggiornamento del Protocollo condiviso del 24 aprile 2020".
 
Per il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri "con la firma di questi accordi abbiamo ottenuto un grande risultato: la sicurezza prima di tutto. La pandemia costringe tutti a comportamenti corretti e coerenti. Non sono tollerabili differenziazioni sulla base di aree geografiche e di scelte politiche".
 
“È una bella pagina l’accordo unanime che abbiamo siglato insieme al Ministro Orlando e a tutti i sindacati e le imprese del nostro Paese. Il protocollo per le vaccinazioni e l’aggiornamento del protocollo per la sicurezza Covid ci aiuteranno a tutelare la salute nei luoghi di lavoro.
Questa battaglia si vince solo tutti assieme”, ha affermato il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
 
“Con pragmatismo e buon senso le parti sociali hanno condiviso gli aggiornamenti utili a rendere i protocolli del 2020 aggiornati alle modifiche legislative ed amministrative intervenute. E’ stato condiviso anche un protocollo per la realizzazione dei piani vaccinali nei luoghi di lavoro, coinvolgendo anche associazioni datoriali e le esperienze della bilateralità. Il confronto è stato proficuo e ciò ha consentito che venissero recepite le proposte delle imprese per il miglior funzionamento dei protocolli; ora bisogna fare presto a garantire la reperibilità e la diffusione dei vaccini”, commenta così Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con delega “Lavoro e Bilateralità” l’esito dell’incontro di ieri  promosso dal Ministro del lavoro con tutte le parti sociali, cui hanno preso parte anche il Ministro della Salute e dello Sviluppo Economico, per condividere i protocolli per il contrasto al Covid e per la realizzazione di piani vaccinali nelle aziende.

07 aprile 2021
© Riproduzione riservata

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